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12 Luglio 2022
Latte sintetico, Villanova (Lega – LV): «L’Europa metta fine a queste pagliacciate, l’agricoltura ha bisogno di sostegni ed investimenti»
Venezia, 12 luglio 2022 - «Qualche mese fa è toccato al Prosek. Oggi al latte. E domani quale prodotto investirà? L’Europa ha tra gli obiettivi primari il compito di tutelare i prodotti di qualità, di tipicità e soprattutto che non danneggino la salute (e pertanto sani), ma non di autorizzare le porcherie. Quella del latte sintetico è solo l’ultima di una serie di idiozie che propongono a Bruxelles. Una bevanda artificiale non può sostituirsi al prodotto più naturale per antonomasia: l’Europa deve vietare, anche a tutela dei consumatori, l’assurda pratica di utilizzare i nomi come se nulla fosse. Dopo il latte a quali prodotti toccherà questa mistificazione?». Così commenta il Presidente dell’Intergruppo Lega - LV, Alberto Villanova, che in merito alla notizia del latte sintetico ha presentato in Consiglio regionale una mozione. «Ho presentato il documento in Consiglio del Veneto, in quanto l’Europa non può continuare a girarsi dall’altra parte di fronte ai tentativi di qualche azienda di copiare brand, nomi o prodotti che non le appartengono. Se la bevanda prodotta da una start up israeliana non può essere commercializzata in UE come latte o veicolata come prodotto lattiero-caseario dal momento che la stessa Commissione Europea ha confermato (dando seguito ad una interrogazione) che il «latte» è derivante esclusivamente dalla secrezione mammaria normale, allora ci domandiamo: perché la start-up israeliana (fondata nel 2019 grazie a 120 milioni di dollari di capitale di investimento, e che aprirà la più grande sede di produzione di latte ottenuto con la fermentazione di precisione su un’area di quasi 70mila metri quadrati in Danimarca), continua a utilizzare erroneamente il termine “latte”?» continua Villanova. «L’agricoltura italiana, i nostri allevatori e tutto il settore primario, devono confrontarsi con numerosi problemi e disagi, come conseguenza della siccità, il caro carburante, la guerra in Ucraina – continua il Presidente dell’Intergruppo Lega – LV, Villanova -. Il comparto agricolo ha bisogno di aiuti, di sostegni, di investimenti, non del latte sintetico. Non possiamo prenderci il lusso di perdere tempo quando non ne abbiamo: iniziative come quella della start - up israeliana sono simili alla vicenda del Prosek croato. Creano solo disagi. Il Governo, ed in particolare il Ministro delle Politiche Agricole, devono marcare una linea del Piave per i prodotti della nostra terra. O domani la storia si ripeterà, con qualche altro fenomeno che potrebbe inventarsi altre assurdità ancora peggio del latte artificiale spacciato per naturale» conclude Villanova.
12 Luglio 2022
Lavoro, Michieletto e Vianello: “Più lavoratori a Nord-Est? Riscriviamo il reddito di cittadinanza e abbassiamo le tasse sul lavoro”
Venezia, 12 luglio 2022 - “Le aziende chiedono più lavoratori ma per dare una risposta a questa, legittima ed importante richiesta, non serve guardare fuori ma rivedere prima di tutto gli strumenti che ci sono oggi. Il reddito di cittadinanza, ad esempio, così come è, ha creato disoccupazione e scansafatiche: va rivisto, il sostegno alla povertà è altra cosa. E la tassazione sul lavoro deve essere rivista: se alcuni stipendi fossero meno onerosi, certi lavori sarebbero più attrattivi”. Sono queste le parole dei consiglieri veneziani Gabriele Michieletto e Roberta Vianello (Intergruppo Lega – Liga Veneta) sulle notizie di stampa di oggi circa la richiesta di aziende di lavoratori, anche dall’estero. “La denatalità è un tema molto grave e preoccupante, su questo non c’è dubbio. Ma per arginare una richiesta tanto legittima quanto impellente, prima che guardare fuori dai nostri confini, dovremo iniziare ad aiutare e sostenere queste stesse aziende. Che pagano un lavoratore la metà di quello che a loro costa, perché l’altra metà se ne va in tasse. Un lavoro meglio retribuito potrebbe essere più attrattivo, o comunque più interessante di 700 euro al mese sul divano. In questo senso, la scelta dei 5 stelle di creare dei disoccupati di Stato è stata una sciagura per le nostre imprese e un bagno di sangue per le nostre casse. Il sostegno alla povertà è cosa molto diversa” - chiudono i due consiglieri.
12 Luglio 2022
Rigo (Lega-LV): «Borse di studio Messedaglia, dopo la mia mozione in Consiglio regionale dalla Giunta arriva il sostegno al comune di Villafranca di Verona»
Venezia, 12 luglio 2022 – «Come richiesto questa primavera in una mia mozione approvata in Consiglio regionale del Veneto, la Regione del Veneto ha dato il suo appoggio al Comune di Villafranca di Verona per l’istituzione di due borse di studio in onore di Angelo Messedaglia, uno dei più importanti intellettuali di Verona. Ricordiamo che stiamo parlando di uno studioso che ha dedicato una vita all’insegnamento e alla diffusione della cultura tra le giovani generazioni. Le borse di studio saranno una destinata a uno studente universitario, e una rivolta alle scuole secondarie del Veneto. Sostenere queste borse a lui intitolate per aiutare i giovani di oggi a portare avanti la passione per la sua profonda cultura e il grande impegno politico mi sembra il modo migliore per onorarne la memoria». Filippo Rigo, consigliere regionale dell’Intergruppo Lega - Liga Veneta, commenta con queste parole l’approvazione dello schema di accordo tra Regione e il Comune di Villafranca di Verona, arrivato oggi in Giunta regionale dopo l’approvazione in Consiglio regionale della mozione da lui presentata per sostenere il Comune di Villafranca a istituire una borsa di studio a cadenza annuale in memoria del grande studioso. «Messedaglia, di cui da poco è stato celebrato il bicentenario della nascita con la collocazione di una statua in centro storico e di numerose iniziative, aveva un profondo legame con la sua cittadina di origine e ha fatto della valorizzazione del capitale umano attraverso l’istruzione la sua missione. Il supporto della Regione del Veneto al Comune di Villafranca nel mantenere viva questa eredità, attraverso le borse di studio che aiuteranno i giovani a intraprendere luminose carriere, permetterà di consolidare il ricordo di questo studioso, deputato e senatore del neonato Regno d’Italia nella comunità locale. Ringrazio quindi l’assessore regionale alla Cultura Corazzari per l’impegno profuso e la sensibilità dimostrata nei confronti di questo nostro illustre concittadino, e il sindaco di Villafranca Roberto Dall’Oca e l’assessore comunale all’Istruzione Annalisa Tiberio che si sono impegnati per raggiungere questo importante risultato».
11 Luglio 2022
Pan e Ciambetti (Lega-LV): “Urgente un nuovo bacino idrico sul Vanoi, occorre coraggio per risolvere il problema della siccità”
Venezia, 11 luglio 2022 – “Siccità: serve un nuovo bacino idrico sul torrente Vanoi”. Si intitola così la mozione depositata oggi da Giuseppe Pan e dal presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti (Intergruppo Lega – Liga Veneta). “Una mozione urgente – spiegano i due – per ottenere una soluzione tempestiva al grave problema della siccità nella pianura veneta che ci troviamo ad affrontare. E' necessario concludere il progetto del nuovo bacino idrico sul torrente alpino nel Trentino orientale e affluente del Brenta, già inserito nel “Piano Regionale per la Ripresa e la Resilienza”. “Da tempo seguiamo la vicenda: vanno benissimo i laghetti in pianura ma bisogna essere più coraggiosi e creare un invaso importante. I trentini avrebbero il beneficio di un nuovo lago turistico e maggiore elettricità, noi potremmo risolvere il problema della siccità. Inoltre, la presenza dello sbarramento e di sistemi idroelettrici già esistenti ci permetterebbe la produzione di energia da fonte pulita e rinnovabile. Una migliore regolazione idrica porterebbe benefici a cascata per tutti gli impianti idroelettrici esistenti”. “Il progetto di fattibilità già esiste – spiegano i consiglieri regionali - i presupposti e l'urgenza anche. E' ora necessaria una buona dose di coraggio e un forte input politico per portare a termine la partita. Si tratta, in sintesi, di creare un serbatoio sul torrente Vanoi, principale affluente del torrente Cismon, a sua volta principale affluente del fiume Brenta. La diga, a gravità, immorsata in roccia su entrambe le sponde, si pone a cavallo delle due province di Trento e Belluno. Il volume utile ipotizzato per il serbatoio è di 33 milioni di metri cubi, con un volume medio annuo di 119 milioni di metri cubi (si potrebbe riempire per 4 volte all’anno)”. “Un progetto che ha origine nel 1930 – ricordano Pan e Ciambetti - quando venne studiato il progetto “Brenta-Avisio”, che prevedeva, in sintesi, di “scolmare”, rendere meno colme, le piene del torrente Avisio nei laghi di Levico e di Caldonazzo. Ciò avrebbe portato un benefico effetto sulla sicurezza idraulica nel bacino dell’Adige ed integrato le magre del Brenta, riuscendo ad irrigare un’ampia area della pianura veneta, priva, anche oggi, di sicuro approvvigionamento”. “Esiste uno studio di fattibilità che venne sviluppato su concessione e finanziamento della Regione Veneto dall’allora Consorzio di bonifica Pedemontano Brenta e successivamente approvato sia dal Magistrato alle Acque di Venezia sia dalla stessa Regione Veneto. Esiste già, quindi, uno studio di fattibilità, messo a disposizione anche dell’Autorità di bacino, che si è sviluppato con documentate relazioni: idrologica, idraulica, geologica ed idrogeologica, con relativa cartografia”. “E' un'opera che negli anni si è resa necessaria – proseguono i due - con gli eventi alluvionali del 2010 e 2014, ed ora è diventata urgente, con la siccità di quest'anno. La Regione Veneto ha inserito l’opera nel proprio “Piano Regionale per la Ripresa e la Resilienza”, per il programma europeo del Recovery Fund. Nel contempo il Consorzio Brenta (dicembre 2020) ha provveduto all’aggiornamento dello studio di fattibilità e ha presentato al Ministero delle Politiche Agricole, nell’ambito del bando Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020, richiesta di finanziamento della progettazione definitiva dell’opera, che ha forti possibilità che a breve venga positivamente riscontrata”. “Si avrà così una preziosa riserva idrica, una più certa vivificazione dei canali interni della città di Padova, e contribuirebbe alla navigabilità del Naviglio Brenta da Padova a Venezia, offrendo maggiore disponibilità irrigua per un’ampia area del Veneto nei periodi di siccità, come questo. Si è anche già ottenuto un forte consenso all’opera anche da parte degli Enti acquedottistici veneti. Per tutti questi motivi, la mozione impegna la giunta regionale “A farsi portavoce al Governo e alla Provincia di Trento – concludono i due - per portare a conclusione il progetto del nuovo bacino idrico sul torrente Vanoi”.
11 Luglio 2022
Brescacin (Lega-LV): «Sanità privata, in Veneto la metà dei posti letto della media italiana. Se si vogliono citare i numeri, si prendano almeno tutti i dati»
Venezia, 11 luglio 2022 – «Forse il consigliere Baldin fa un po’ confusione quando parla indifferentemente di sanità privata o pubblica e di riabilitazione. Perché un conto è la medicina riabilitativa, un conto sono le altre prestazioni sanitarie. Ricordo alla collega che in Italia le strutture ospedaliere private rappresentano il 30% in termini di posti letto sul totale ed erogano il 26,8% del totale delle dimissioni, pesando per il 13% della spesa ospedaliera. In Veneto, invece, siamo ben lontani da questi numeri: le istituzioni sanitarie di diritto privato rappresentano il 16,5% per quanto riguarda i posti letto. Parliamo, cioè, della metà delle altre regioni italiane. Posti letto che assicurano un’alta qualità dei servizi, del resto. Basti pensare alla capacità attrattiva di queste strutture, e sono in numeri, ancora una volta, a confermarcelo: questo 16,5% dei posti letto assistono il 50% di tutti i ricoveri provenienti da fuori Regione». Sonia Brescacin, consigliere regionale dell’Intergruppo Lega – Liga Veneta e presidente della Quinta commissione consiliare, risponde così alle polemiche avanzate dalle opposizioni in merito alla sanità privata. «Facendo riferimento al Rapporto Oasi 2019 (Osservatorio sulle Aziende e sul Sistema sanitario Italiano) a cura della Bocconi, l’ultimo precedente la pandemia che ha stravolto il mondo sanitario – prosegue Brescacin -, l’attività riabilitativa in Veneto è, per citare testualmente il rapporto, “quasi integralmente erogata da strutture pubbliche”, con una spesa pro capite di 6 euro per la riabilitativa accreditata. Il totale della spesa del Servizio sanitario nazionale per assistenza privata pro capite, inoltre, in Veneto ammonta a 360 euro, a fronte dei 387 euro per esempio dell’Emilia Romagna, presa sempre come metro di paragone perché, per dimensioni o qualità di servizi, è piuttosto vicina al Veneto. La spesa regionale per la sanità privata è scesa costantemente dal 2010 al 2018 passando da 861 milioni a 808 milioni (-6%). Anche per quanto riguarda i ricoveri abbiamo registrato una contrazione degli stanziamenti, passati da 574 milioni a 544 (-5%). In Veneto, inoltre, le strutture private accreditate risultano aver contratto la loro attività, riducendola dal 27% nel 2010 al 16% nel 2018. Se vogliamo far riferimento ai numeri per avvalorare le nostre tesi, consiglio al consigliere Baldin di citarli per intero, e a proposito. Così come bisognerebbe ricordare anche che gli investimenti sul servizio sanitario pubblico sono visibili anche dallo sforzo della Regione del Veneto per l’assunzione di nuovi medici. Come recentemente ricordato dall’assessore alla Sanità Lanzarin, dal primo gennaio 2019 al 30 giugno 2022 sono stati assunti 3492 medici a fronte di 3402 cessazioni di rapporto, delle quali 1.096 per pensionamenti. Per quanto riguarda infine gli infermieri, sempre dal primo gennaio 2019 al 30 giugno 2022, le assunzioni sono state 8.852 mentre le cessazioni sono state 6.264, di cui 1.721 pensionamenti. Un investimento poderoso, quindi, che arriva a termine di due anni devastanti per la sanità regionale e italiana in generale. Eppure, nonostante questo, la Regione del Veneto continua a mantenere salda la posizione in vetta alle classifiche qualitative del sistema sanitario regionale. Se si vuole davvero fare servizio pubblico, quindi, invito le opposizioni, per le prossime volte, a citare correttamente i dati, e non solo quelli che possono ritenere facciano comodo a loro».  
7 Luglio 2022
Michieletto, Vianello, Boron (Lega-LV): «Non sono i veicoli a motore la causa dell’inquinamento atmosferico: bisogna rimodulare le limitazioni alla circolazione».
Venezia, 7 luglio 2022 - «Quando si parla di inquinamento atmosferico, a finire sotto accusa sono sempre i veicoli a motore, additati quale causa principale. Ma è necessario iniziare a fare dei distinguo: l’inquinamento è prodotto principalmente da agenti naturali e non dalle automobili». Lo sostengono i consiglieri dell’Intergruppo Lega – LV Gabriele Michieletto, Roberta Vianello e Fabrizio Boron , in una mozione depositata presso il Consiglio Regionale. «La Pianura Padana, in virtù di una conformazione fisica particolare, caratterizzata da un bacino semichiuso e da condizioni meteorologiche di stagnazione delle masse d’aria, in un mosaico che comprende anche la presenza di attività umane intensive di grande impatto, a partire dalla densa urbanizzazione e la presenza di innumerevoli insediamenti produttivi, rappresenta un’area significativamente vulnerabile all’inquinamento atmosferico – sottolineano Michieletto, Vianello e Boron -. Tra le fonti antropiche che emettono particolato citiamo anche le attività agricole e di allevamento, attività industriali, e soprattutto il riscaldamento residenziale. La stragrande maggioranza del PM10 e della CO2 sono prodotti da eventi naturali e le attività antropiche rappresentano una parte infinitesimale e trascurabile delle emissioni in atmosfera. Di conseguenza l’inquinamento non dipende dai veicoli». Lo rileva anche Arpav Veneto, che ha verificato come gran parte dell’inquinamento derivi proprio dagli edifici residenziali e dal settore agricolo. I consiglieri impegnano pertanto la Giunta Veneta affinché siano predisposti ulteriori interventi normativi, per ridurre le emissioni di PM10 nell’atmosfera imputabili al riscaldamento residenziale, con particolare riferimento a quello dovuto dall’utilizzo di biomasse legnose, responsabili di gran parte delle emissioni. Inoltre chiedono alla Giunta di rimodulare le limitazioni alla circolazione di veicoli attualmente in vigore, o meglio ancora di eliminarle totalmente.
6 Luglio 2022
Centenaro (Lega – LV): «Un servizio fondamentale e innovativo, quello del nuovo Portale Cantieri. Va a tutela della sicurezza e della semplificazione dei rapporti con la Pubblica Amministrazione: l’Ance lo attendeva da tempo».
Venezia, 6 luglio 2022 – «Apprendo con molto piacere l’attivazione, da parte della Regione Veneto, del nuovo Portale dei Cantieri. Una iniziativa e uno strumento che va a favore della tutela della sicurezza e della semplificazione dei rapporti con la Pubblica Amministrazione. E’ un servizio essenziale e sul quale mi ero confrontato alcuni mesi fa anche con i vertici padovani di Ance». Esprime soddisfazione il consigliere regionale di Lega – Lv, Giulio Centenaro, in merito all’attivazione del nuovo Portale dei Cantieri, creato dalla Regione del Veneto. Si chiama Portale Notifiche Cantieri e consentirà, come specifica la Regione, una comunicazione più diretta e immediata tra imprese e Pubblica Amministrazione, facilitando cittadini, professionisti, imprese ed enti preposti al controllo. Il sistema ridurrà infatti notevolmente i tempi burocratici di acquisizione dei documenti e consentirà al committente o al responsabile dei lavori, di assolvere in modalità telematica, prima dell’inizio di apertura di un cantiere edile, all’obbligo di trasmissione della notifica preliminare sia all’Azienda Unità Socio- Sanitaria Locale che all’Ispettorato Nazionale del Lavoro territorialmente competenti. Stessa procedura anche nel caso di lavori pubblici, con notifiche alla Prefettura, secondo quanto previsto dallo specifico decreto legislativo. Si potrà accedere al portale, fa sapere ancora il consigliere Centenaro, attraverso il sito istituzionale della Regione del Veneto con autenticazione tramite SPID o CIE (carta identità elettronica). «In più occasioni ho incontrato i vertici di Ance Padova – conclude il consigliere di Lega LV – e in quelle occasioni mi avevano espresso l’esigenza di sburocratizzare le procedure nel settore edile. Spero diventi quanto prima uno strumento utile a velocizzare le richieste in questo settore, fondamentale anch’esso alla crescita dell’economia veneta».
5 Luglio 2022
Bet (Lega-LV): «Impianti fotovoltaici a terra, in Consiglio il progetto di legge per snellire e fare ordine nella normativa, nel rispetto dell’agricoltura e del paesaggio»
Venezia, 5 luglio 2022 – «Una legge che metterà ordine in una disciplina, quale quella del fotovoltaico e dell’energia, in continua evoluzione e che permetterà di semplificare la procedura per l’installazione di sistemi di produzione di energia pulita, sempre nel rispetto dei terreni agricoli e del patrimonio ambientale esistente». Roberto Bet, consigliere dell’Intergruppo Lega-Liga Veneta, commenta così l’avvio della discussione in aula sul progetto di legge 97 che andrà disciplinare la realizzazione di impianti fotovoltaici con moduli a terra, di cui è relatore in aula consiliare. «Sono molti i punti affrontati in questa nuova legge – continua ancora Bet -. Innanzitutto è sempre bene ricordare che affronta competenze che sono concorrenti con la legislazione nazionale e comunitaria. È l’Unione europea, infatti, a dettare gli indirizzi che poi vengono recepiti dai singoli Stati membri e, a cascata, dalle Regioni. Quello che andiamo a fare con questa nuova legge è riordinare una disciplina estremamente complessa che sarà quindi un utile strumento per gli uffici competenti e gli installatori. Una disciplina che semplifica i provvedimenti già esistenti, snellendo l’iter per i permessi. C’è da tenere a mente un principio fondamentale – spiega il consigliere -: per l’amministrazione regionale la tutela delle zone agricole è fondamentale, pur mantenendo come obiettivo la transizione energetica. Ed è per questo che abbiamo inserito il principio della prevalenza dell’attività agricola in zona agricola: il suolo agricolo è una risorsa limitata e non rinnovabile e, come tale, va preservata. Per questo motivo la legge distingue in aree idonee e in aree presuntive di non idoneità. Ciò significa che il legislatore, sulla base della normativa europea, indica delle aree in cui preferibilmente vanno installati i vari impianti, come le aree industriali, i parcheggi, i tetti dei capannoni, o aree già compromesse urbanisticamente. Via via, poi, si indicano altre aree, fino ad arrivare, in ultima istanza, alle aree non idonee ossia le aree agricole di pregio, quelle caratterizzate da paesaggi agrari identitari ed ecosistemi rurali complessi, di produzione di DOP e IGP, o beni individuati dall’UNESCO. Questo comporta anche diversi passaggi burocratici: in quelle aree già indicate come idonee, infatti, l’iter amministrativo per il permesso a installare impianti fotovoltaici sarà più snello di quello nelle aree agricole. Sono previste anche deroghe, laddove gli impianti installati nelle aree agricole siano destinati all’autoconsumo o alle Comunità energetiche. In zona agricola, in particolare ove ritenuta idonea è preferibile installare impianti di tipo agro-voltaico che garantiscono la continuità dell’attività agricola, altrimenti in caso di impianto tradizionale si dovrà garantire, attraverso il cosiddetto asservimento, che una porzione proporzionale alla grandezza dell’impianto sia mantenuta all’attività agricola. Il settore primario è fondamentale per l’economia veneta, ne siamo consapevoli, così come conosciamo l’importanza del mantenimento del patrimonio paesaggistico. Ciò che dobbiamo perseguire è un delicato equilibrio tra l’implementazione di forme di produzione di energia pulita e la tutela del nostro tesoro agricolo e ambientale».
5 Luglio 2022
Pan (Lega-LV): «Archiviazione inchiesta Alpini, si conferma la montatura degli estremismi di sinistra che non intaccano il buon nome dell’Ana»
Venezia, 05 luglio 2022 – «Come volevasi dimostrare, le centinaia di accuse di molestie nei confronti degli Alpini si sono concluse con la richiesta di archiviazione, da parte del pm titolare dell’inchiesta, dell’unica denuncia depositata in procura. Il buon nome degli Alpini ne esce riabilitato, a testa alta, nonostante le vili parole pronunciate dai tanti detrattori nei loro confronti». A dirlo è Giuseppe Pan (Intergruppo Lega-Liga Veneta), che commenta così le notizie arrivate da Rimini riguardo il procedimento nei confronti dell’accusa di molestie durante l’adunata degli Alpini. «Non avevamo dubbi che si sarebbe rivelata una montatura programmata dal solito estremismo della sinistra che ha approfittato di queste polemiche per chiedere la sospensione delle adunate. Richieste assurde che non tengono conto di tutte le opere che gli Alpini hanno fatto nella nostra regione e in Italia. Pretese vergognose come le accuse generalizzate che però lasciano intoccato un corpo così glorioso. Oggi, più che mai, tutti gli Alpini devono essere orgogliosi della loro appartenenza».
5 Luglio 2022
Villanova (Lega-LV): «Adunata degli Alpini, pm chiede archiviazione dell’indagine. Oggi, come due mesi fa, orgoglioso delle penne nere»
Venezia, 5 luglio 2022 – «Avevamo chiesto che la magistratura potesse portare avanti con serenità il suo lavoro e facesse chiarezza su quanto accaduto, e così è stato. E il risultato delle indagini sulle presunte centinaia di molestie accadute durante l’adunata degli Alpini di Rimini dello scorso maggio è una richiesta di archiviazione da parte del pubblico ministero. Come avevamo sospettato, molto rumore per nulla». Alberto Villanova, presidente Intergruppo Lega-Liga Veneta, commenta con queste parole la richiesta di archiviazione da parte del pm dell’inchiesta per molestie all’adunata degli Alpini. «Le centinaia di denunce sui social si sono concretizzate in un’unica denuncia formale in procura – continua Villanova – e, come ha spiegato lo stesso procuratore capo di Rimini, è impossibile capire chi sia stato l’autore di questo gesto pur esecrabile, se confermato. Purtroppo a farne le spese è un corpo intero, vittima di pregiudizi e generalizzazione, additato come molestatore senza alcuna prova. Ribadisco quanto già detto due mesi fa: come Veneto sono orgoglioso degli Alpini e di quanto da loro fatto per la comunità, e per questo motivo non farò mai mancare loro la mia stima e la mia vicinanza».