Bike Economy, Zecchinato (Lega – LV): “Il Veneto, leader mondiale nella produzione di biciclette e componentistica, colga la sfida europea del 2030 che prevede la vendita di 30 milioni di biciclette all’anno”
Venezia, 11 settembre 2024 - “La bike economy è il mercato economico del futuro per il Veneto. L’Europa parla sempre più di green, di economia verde, di sostenibilità e cosa c’è di meglio se non la bicicletta come mezzo di trasporto non inquinante? Nonostante nel 2023 si sia registrato un calo di vendite nel comparto della bicicletta nel nostro Paese con un meno 23% rispetto all’anno precedente, a causa forse anche di un mercato un po' saturo, con orgoglio però possiamo affermare che il distretto della bicicletta che sta tra Padova, Vicenza, Treviso e Venezia ma anche Belluno e Verona fa la parte del leone a livello nazionale. Nel cuore del Veneto si produce oltre il 50% delle biciclette che si costruiscono nel nostro Paese, e si sale al 57% in tutto il Nord Est se ci si mette insieme pure la produzione di abbigliamento, dai completi ai fondelli ai guanti, berretti, calzini, e ancora accessori, borracce, scarpe, selle, ruote, pedivelle, cambi. La bicicletta è un mondo complesso composto da innumerevoli componenti e proprio per questo il nostro Veneto sta diventando sempre di più la patria della bicicletta”. Così Marco Zecchinato, consigliere regionale di Lega – LV, biker appassionato, sui dati del distretto della bicicletta che tra Vicenza, Padova, Venezia e Treviso con punte su Belluno e Verona, sta diventando sempre più leader a livello mondiale. “In Veneto si conta ormai quasi un milione di praticanti di ciclismo amatoriale, chi sceglie di andare in gravel, chi in bici da strada o in mountain bike, con la bici muscolare o quella elettrica, ma anche chi sceglie la bicicletta per spostarsi per piacere o per lavoro. Poi ovviamente ci sono i range sui costi delle biciclette che possono salire a quasi 30 mila euro per una bici da crono simile a quella usata da Filippo Ganna per le sue gare contro il tempo alle biciclette da supermercato. Insomma, la bicicletta sta diventando sempre di più il volano dell’economia veneta. E l’aumento di piste ciclabili, basti ricordare ad esempio la Treviso – Ostiglia, non fanno che far crescere il movimento e la passione su due ruote. Il tutto trasformando il Veneto nella regione leader della Bike Economy, grazie anche alle eccellenze che esprime il nostro territorio. I dati di Adacta Advisor, riferiti al 2021 parlano chiaro: il Veneto è la capitale indiscussa della bike economy del Nordest, contribuendo per il 94% del fatturato totale 2021. Il distretto presente tra Padova, Venezia e Treviso conta oltre il 50% delle società attive a livello nazionale e dei top player principali a livello italiano, di questi ultimi 11 sono veneti. Il settore impiega circa 4.700 addetti e la domanda di personale del settore è in crescita nel triennio. Il settore è concentrato: 8 società che producono ricavi per 800 milioni (57%), il cluster principale costituito da componenti e accessori (594 milioni), bici (451 milioni), abbigliamento (354 milioni) e scarpe (100 milioni). A livello europeo si prevede che nel 2030 saranno vendute 30 milioni di biciclette all’anno. Quindi è sicuramente uno stimolo economico per il Veneto arrivare preparati, efficienti e competitivi a questa data insieme a tutte le aziende che ruotano attorno al mondo della bicicletta”, conclude il consigliere regionale di Lega – LV, Marco Zecchinato.
Dolfin (Lega – LV): “Approvata la legge per valorizzare le zone a tutela biologica e sostenere le attività produttive della pesca”
Venezia, 9 settembre 2024 - “Valorizzare le zone a tutela biologica e sostenere le imprese e le attività produttive del comparto pesca. Sono questi i due audaci obiettivi che si pone il mio progetto di legge, n.220, appena votato in Consiglio regionale. Una proposta legislativa a cui tengo molto e sulla quale abbiamo lavorato a lungo, di fondamentale importanza per la nostra zona costiera veneta e per le nostre imprese del comparto pesca ed acquacoltura”.
Queste le parole del consigliere dell'Intergruppo Lega – Liga Veneta, Marco Dolfin, Capo Dipartimento Pesca per il partito in Veneto, a seguito dell'approvazione del pdl n.220: Modifica alla legge regionale 12 luglio 2007, n.15 “Interventi per la tutela, la promozione e lo sviluppo della zona costiera del Veneto e per la creazione di zone di tutela biologica marina”.
“Con questa proposta legislativa andiamo a modificare, ad aggiornare, la legge regionale n.15 istituita nel 2007 “Interventi per la tutela, la promozione e lo sviluppo della zona costiera del Veneto”. Una legge lungimirante per gli anni in cui fu approvata, ma che oggi va aggiornata visto che lo scenario è mutato: pensiamo, ad esempio, allo sviluppo industriale del Paese, all'inquinamento e ai cambiamenti climatici. Fattori che oggi ci impongono di adeguare gli strumenti normativi in vigore. L'obiettivo della legge, infatti, è la promozione delle zone di tutela biologica, l’accrescimento delle specie ittiche, la salvaguardia del ciclo biologico marino, con sostegno alle imprese della pesca. E sono proprio le aziende che vivono di pesca e di acquacoltura a subire per prime le conseguenze di un ambiente marino non valorizzato o protetto, dato che le loro attività sono inscindibilmente legate alle risorse e alla ricchezza ecologica dell’habitat naturale. Il sostegno alle imprese e all’attività produttiva del comparto pesca passa anche per la diversificazione e per la riconversione delle imprese del settore: dobbiamo fornire loro il massimo supporto in questo periodo già molto critico per la pesca, a cui si aggiungono i grandi cambiamenti nelle politiche comunitarie propense all’aumento delle zone protette.
Questa nuova legge, con i suoi dieci articoli, risponde quindi alle esigenze in campo ambientale, affrontando le nuove sfide globali. Tra tutti i nuovi interventi, si va a sostituire il ruolo della consulta del mare con quello della commissione per la pesca professionale ed acquacoltura, di cui al D.lgs. 154/2004. Tra i protagonisti di questo aggiornamento normativo, anche l’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto (ARPAV), le Università e gli Enti di ricerca pubblici, quali soggetti promotori di studi scientifici per l’elaborazione del programma di interventi.
Come dicevo, è necessario supportare la diversificazione delle imprese che vivono di questo comparto: pensiamo ad esempio a quelle che oggi lavorano di pesca turismo, anche come possibile attività destinataria di finanziamenti e contributi. Questa legge – conclude il Capo dipartimento Pesca - è il risultato di un grande lavoro per rispondere alle esigenze di sempre maggior tutela dell'ambiente marino, con aiuti che permettano la sopravvivenza delle nostre imprese venete”.