Venezia, 29 giugno 2021 – «La verità fa male. Soprattutto a chi, per decenni, ha cercato ignobilmente di nasconderla nelle viscere del Carso. E ora che la verità sta scritta nelle targhe commemorative, chi vuole continuare a negare ciò che è stato è ridotto a rubare le prove per cercare di non far sapere al mondo quello che tutti sanno: gli infoibati furono massacrati dai partigiani titini. Un segno della povertà umana e morale di chi compie gesti simili». È una condanna senza mezzi termini quella che arriva da Alberto Villanova, capogruppo Zaia Presidente in Consiglio regionale del Veneto, alla notizia del furto, avvenuto nella notte ad opera di ignoti a Montecchio Maggiore, della targa posta per ricordare i martiri delle foibe.
«Mi auguro che le forze dell’ordine individuino rapidamente i responsabili di questo squallido furto. I colpevoli, probabilmente, non accettavano il fatto che un’amministrazione comunale, come quella di Montecchio Maggiore, ha avuto il coraggio di mettere nero su bianco una verità storica come il massacro delle foibe da parte delle truppe titine. Per questo confido che gli autori di questo gesto ignobile vengano individuati e condannati come si deve: dovrebbero essere portati sul Carso a vedere con i propri occhi cosa sono le foibe e i luoghi in cui la violenza dei partigiani comunisti di Tito si scatenarono dopo la guerra contro migliaia di nostri connazionali innocenti. Se l’Italia voleva un valido motivo per inginocchiarsi alle partite di calcio, l’ha trovato: il continuo sfregio del ricordo di 7000 vittime italiane e di 350.000 esuli prima dimenticati per 60 anni e ora – chiude Villanova – costantemente insultati da azioni come queste».