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Villanova (ZP): «Difesa del Prosecco. L’UE non si renda complice di una frode. Sul nostro prodotto di eccellenza non possiamo cedere di un passo»
Pubblicato il 2 Luglio 2021

Venezia, 2 luglio 2021 – «Se i croati vogliono bere il Prosek, affari loro. Ma il nome Prosecco è veneto, appartiene alle nostre colline e non ha nulla a che spartire con la Croazia. L’Europa faccia il suo dovere e protegga chi è nel giusto, producendo eccellenze, da chi vuole solo portare avanti una frode. Bruxelles sappia che siamo pronti a dare battaglia: sulla difesa del Prosecco non possiamo cedere di un passo». È questo il duro commento del capogruppo di Zaia Presidente in Consiglio regionale del Veneto, Alberto Villanova, alla richiesta della Croazia di concedere il riconoscimento della menzione “Prosek” a un vino bianco locale, con il concreto rischio di confusione con il ben più celebre e pregiato Prosecco.

«Qualcuno a Zagabria deve aver avuto un colpo di calore. Altrimenti non si spiega la folle idea di avvicinare un alcolico dolce della Dalmazia a uno dei vini più apprezzati, bevuto nei migliori ristoranti al mondo. È una proposta che, a definirla ridicola, si rischia di essere riduttivi. Dal momento che l’UE è stata persino capace di proporci di mangiare cavallette fritte e formiche lesse, è bene essere chiari fin da subito: il Prosecco è nostro, e nessuno osi toccarlo. L’Unione Europea deve difendere i propri prodotti e favorire la concorrenza leale, non le rapine. Non accetteremo un tale furto: giù le mani dal Prosecco».