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Villanova (Lega-LV): «Pnrr, fondi ai Comuni: il Veneto non ha bisogno di elemosina, ma pretende giustizia e rispetto»
Pubblicato il 11 Gennaio 2022

Venezia, 11 gennaio 2022 – «Già lo scorso dicembre avevo depositato in Consiglio regionale del Veneto una risoluzione sul riparto dei fondi del PNRR. Oggi, a fronte della gravità della situazione, chiederò che la sua discussione venga inserita d’urgenza nella prossima seduta del Consiglio, in modo che l’aula possa esprimersi. Se siamo un Paese che da Palermo a Bolzano ha le stesse regole e le stesse leggi, allora la scelta di togliere i fondi della rigenerazione urbana ai Comuni veneti non trova fondamento. Non abbiamo chiesto noi di essere i primi della classe, lo siamo diventati dopo anni di buon governo e buon senso amministrativo. I Comuni veneti sono in Italia un modello di gestione per i bilanci e andrebbero copiati, non penalizzati. La pazienza sta per finire: a Roma non possono pensare di continuare ad illuderci con promesse di Autonomia, mentre alle nostre amministrazioni locali vengono sottratte risorse guadagnate con merito. Non sappiamo cosa fare di pochi spiccioli di elemosina». A dirlo, dopo le dichiarazioni di ieri del ministro Gelmini sulla gestione dei fondi del PNRR, è il presidente dell’Intergruppo Lega-Liga Veneta Alberto Villanova.

«Non vedo un solo motivo tecnico per aver deciso, a tavolino, di penalizzare i Comuni che più di altri hanno dimostrato, da sempre, di gestire con sapienza le risorse pubbliche. Qualcuno, allora, mi deve spiegare perché ci sono amministrazioni che presentano bilanci in pareggio entro dicembre, e amministrazioni che per pagare i propri dipendenti o sanare i mancati incassi delle multe, hanno bisogno dell’aiutino del Decreto “milleproproghe”. I Veneti sono persone perbene e serie, ma sanno leggere e capire le cose. A Roma, quindi, si mettano in testa che non abbiamo alcuna intenzione di farci prendere in giro: dell’elemosina che ora toccherebbe ai nostri enti, non sappiamo che farcene. La risoluzione è agli atti, e verrà discussa la prossima settimana. Noi pretendiamo quello che ci spetta per diritto e – conclude Villanova – questo non è certo la miseria che abbiamo visto fino ad ora».