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Villanova (Lega – LV): “Giorno del Ricordo, a 20 anni dalla Legge continuiamo a commemorate gli italiani trucidati dall’odio dei partigiani di Tito”
Pubblicato il 9 Febbraio 2024

Venezia, 9 febbraio 2024 – “Sono trascorsi vent’anni dall’istituzione del Giorno del Ricordo. Una giornata dedicata alla commemorazione di chi fu massacrato nelle Foibe, all’esodo di centinaia di migliaia di italiani dall’Istria, dalla Dalmazia e dalla Venezia Giulia tra la conclusione della Seconda Guerra Mondiale e il 1947.
Un massacro di innocenti colpevoli solo di essere italiani”.

Sono le parole del Presidente dell’Intergruppo Lega – Liga Veneta, Alberto Villanova.
“Il Giorno del Ricordo ci fa ripercorrere con la mente terribili eccidi, drammatici eventi di quegli anni che sconvolsero la nostra storia. E’ nostro dovere ricordare le migliaia di persone assassinate nelle foibe, a cui vanno aggiunti i morti nei campi di prigionia. Dopo 80 anni, l’eccidio delle foibe è vivo nella nostra memoria, anche se c’è stato chi, nei mesi scorsi, ha cercato con dichiarazioni orribili di frenare questo momento di preghiera.
Non posso dimenticare come la proposta del Ministro Valditara di spiegare questa pagina di storia agli studenti nelle scuole abbia suscitato reazioni farneticanti di alcuni negazionisti.
Noi continueremo a ricordare le foibe, a parlare alle nuove generazioni del martirio di Norma Cossetto che fu massacrata fino alla morte dai macellai del maresciallo Tito. I negazionisti dovrebbero inchinarsi alla memoria di quella giovane, medaglia d’oro al valor civile della Repubblica. Oggi ricordiamo tragedie come la sua, che per molto tempo furono ignorate. Solo grazie alla istituzione del Giorno del Ricordo il velo di silenzio e indifferenza è stato rimosso. Oltre 350 mila italiani, dopo la fine della guerra, furono infatti costretti ad abbandonare le loro terre e abitazioni per sopravvivere al disegno di conquista territoriale e di egemonia rivoluzionaria del comunismo di Tito. Non dobbiamo dimenticare tutto questo, non deve farlo l’Europa. Proprio per questo, continuo a ribadire che è arrivato il momento che il nostro Stato tolga il riconoscimento di cavaliere a Tito, primo responsabile delle Foibe e dell’esodo.
Nel secolo dei genocidi e delle grandi guerre che ha sconvolto il nostro continente, la pagina delle Foibe merita da parte di tutti un ricordo commosso”.