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Villanova (Lega-LV): «Covid-19, le opposizioni abbandonano il cavallo di battaglia dei tamponi rapidi e accusano la Regione di falso in atto pubblico sulle terapie intensive. Un’occasione persa e un fatto gravissimo»
Pubblicato il 21 Marzo 2023

Venezia, 21 marzo 2023 – «Avevamo la speranza di poter affrontare un tema così delicato come quello della gestione pandemica in maniera obiettiva, con uno spirito costruttivo, per poter migliorare. E invece è stata un’occasione persa. Nessuno qui pensa di avere la verità in tasca e di aver fatto tutto giusto e sempre giusto, però sentirci dire ancora una volta, dopo tre anni, che questa Amministrazione ha la responsabilità di qualche migliaio di morti, è qualcosa che a me personalmente, ma penso a tutti i Gruppi che rappresento, risulta inaccettabile. E per farlo, le opposizioni hanno improvvisamente deciso di abbandonare un loro vecchio cavallo di battaglia, quello della dannosità dei tamponi rapidi, per concentrarsi su un altro grande mantra, quello delle terapie intensive. Evidentemente il primo non dava più le garanzie che offriva pochi mesi fa, dopo essere stato smentito da studi medici di ben altro tenore». Alberto Villanova, presidente dell’Intergruppo Lega-Liga Veneta, interviene con queste parole al margine della seduta del Consiglio regionale in cui sono state presentate le relazioni conclusive della Commissione d’inchiesta Covid-19.

«Quello che le opposizioni hanno affermato oggi in aula consiliare è gravissimo, non solo ridicolo. Perché nel momento in cui dicono che la trasmissione dei dati è stata modificata ad arte per impedire il passaggio da zona gialla a zona arancione o rossa e, citando testualmente, che “sono stati gonfiati i numeri di posti letto in terapia intensiva, sempre per evitare il passaggio in zona arancione o zona rossa”, non si sta facendo solo una battuta, si sta lanciando un’accusa di falso in atto pubblico. Si sta collegando questa eventuale manomissione dei dati con qualche migliaio di morti in più in Veneto. Per mesi, poi, hanno sbandierato lo studio sui tamponi rapidi. E oggi, invece, questo studio è stato citato en passant, solo incidentalmente. Forse si si sono resi conto loro stessi che non era un campione su cui puntare. Per cui sono tornati su questo grande classico delle terapie intensive. Peccato che le terapie intensive rispettassero pienamente le indicazioni ministeriali, né più, né meno. Se questo, a loro avviso, non è stato sufficiente, dovrebbero prendersela con il ministero, non con la Regione. Quello che chiedo alle opposizioni, se sono davvero convinti di quello che stanno dicendo, delle accuse che stanno lanciando, è di recarsi in procura e denunciare, di prendersi la responsabilità fino in fondo di quello che dicono, perché personalmente, ma posso parlare anche a nome dei miei colleghi, a farmi accusare di avere qualche migliaio di morti sulla coscienza, non ci sto».