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Villanova e Brescacin (Lega-LV): «Con le polemiche non si organizza il sistema sanitario: il personale è messo a dura prova da aumento casi, vaccinazioni e tamponi. Dalle opposizioni critiche sterili»
Pubblicato il 2 Dicembre 2021

Venezia, 2 dicembre 2021 – «La continua speculazione da parte delle opposizioni sulla situazione sanitaria è sconcertante. Banalizzano un settore complesso come la Sanità, riducendo tutto a un attacco alle capacità organizzative dell’amministrazione regionale. Non c’è motivo di ridurre le prestazioni sanitarie perché è in corso la campagna vaccinale, dicono. Ma possibile che non si rendano conto che, proprio perché i medici sono massivamente impegnati su questo fronte, il personale sanitario è messo a durissima prova? Certo che se il sistema sanitario regionale fosse in mano loro, staremmo davvero freschi». Alberto Villanova, presidente Intergruppo Lega – Liga Veneta, e Sonia Brescacin (Lega-LV), presidente della Quinta commissione Sanità, rispondono con queste parole alla polemica del PD sulle prestazioni sanitarie.

«E’ vero, l’indice di occupazione delle terapie intensive quest’anno è decisamente diverso da quello dello scorso dicembre. Ma l’anno scorso le forze del personale medico e infermieristico erano tutte concentrate sul fronte ospedaliero. Quest’anno c’è la campagna vaccinale in corso: la somministrazione delle prime dosi, finalmente, sta tornando a crescere, grazie anche alla decisione di attivare l’accesso libero. La popolazione veneta sta rispondendo con entusiasmo alla chiamata alla dose booster. Senza contare che i medici di base sono impegnati anche nelle vaccinazioni antinfluenzali. Il sistema dei tamponi è in grado di macinare tra i 100mila e i 135mila test diagnostici al giorno, il doppio rispetto al 2020 (quando si contavano circa 52mila test al giorno). I Covid point sono tornati ad essere presi di assalto. E non sono macchine a effettuare tamponi. Sono persone. E, come ha sottolineato l’assessore martedì, molti membri delle USCA hanno abbandonato quell’incarico per entrare nelle Scuole di specializzazione. Ma non si tiene conto di tutti questi aspetti. Pur di far polemica, qualsiasi occasione è buona. Certo è che, se per ogni comunicato di critiche del PD, guarisse un malato Covid, ormai saremmo abbondantemente fuori dalla pandemia. Peccato che le politiche sanitarie non si facciano in questo modo: ma, evidentemente, i nostri colleghi non lo sanno».