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Trasporto pubblico a Venezia, Dolfin (LV): “Scene da far west inaccettabili, è l’immagine della città e della Regione Veneto nel mondo”
Pubblicato il 4 Giugno 2021

“Venezia non può essere già vittima di se stessa, di un turismo appena riapparso, che dovrebbe indicarne la ripresa economica. In questi giorni la situazione del trasporto pubblico locale è diventata esplosiva con momenti di tensione che rischiano di sfociare in gesti pericolosi per l’incolumità dei lavoratori e dei passeggeri. Non si può non prenderne atto, né minimizzare quanto accaduto durante il ponte del 2 giugno, quando il sistema non ha retto all’assalto dei visitatori, perché è sotto gli occhi di tutti.”

E’ il commento del consigliere regionale di Liga Veneta per Salvini premier Marco Dolfin a fronte delle notizie apparse sui quotidiani.

“Abbiamo già chiesto a Roma – prosegue Dolfin – di riconoscere la specificità e le peculiarità di Venezia per settori come quello del trasporto pubblico, ma non possiamo non registrare i disservizi e la disorganizzazione davanti al ritorno dei flussi turistici del 2 giugno. Preoccupa immaginare cosa accadrà in luglio e agosto se non si corre ai ripari”.
“Quanto immortalato nelle immagini e nelle lamentele dei veneziani e dei visitatori – prosegue il consigliere veneziano – rovina l’immagine di Venezia e della Regione Veneto nel mondo: la città è appena tornata a riaprirsi al turismo e il sistema di trasporto pubblico locale sta già per implodere: non può essere una vertenza sindacale a far deragliare l’intero servizio di mobilità cittadina, ponendo e perseguendo il rigore del “bilancio aziendale” a discapito del diritto alla mobilità di tutti i cittadini”.

“A gennaio avevo cofirmato una mozione – prosegue Dolfin – perchè tutte le parti politiche si unissero per aprire un tavolo di discussione e di confronto con i vertici aziendali e le parti sociali di Avm, dopo lo stralcio degli accordi integrativi di 2° livello per tutti i lavoratori dipendenti di Actv. È assurdo oltre che vergognoso vedere scene da far west per salire sui vaporetti come quelle di questi giorni. Certo, vanno riconosciute a Venezia maggiori risorse nazionali proprio a fronte della sua specificità,  ma va anche rivista la gestione dell’intero servizio, richiamando almeno una buona parte dei lavoratori stagionali. La Città rappresenta l’intera regione nel mondo e ciò che il mondo deve vedere non è certo un servizio da terzo mondo”.

“Ognuno si assuma le proprie responsabilità – conclude Dolfin – e non certo attribuendo colpe ai lavoratori, a chi è in prima linea nel svolgere il proprio servizio, il proprio lavoro con serietà, professionalità e dedizione.