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Stati Generali della Pesca, Dolfin (Lega – LV): “Occasione per parlare dei problemi della pesca a livello nazionale”
Pubblicato il 13 Dicembre 2021

Venezia, 13 dicembre 2021 – “Restrizioni europee, difficoltà burocratiche, costi elevati, Covid, caro gasolio, concorrenza sleale e Mose. Queste le difficoltà e gli ostacoli che il settore pesca deve affrontare e se non si prende di petto la situazione per un’inversione di tendenza, rischiamo il collasso del sistema nazionale”.
Così il consigliere regionale Marco Dolfin (Intergruppo Lega – Liga Veneta), Capo dipartimento Pesca per il partito in Veneto, a margine del suo intervento questa mattina a Chioggia, dove è in corso il kick-off day degli Stati Generali della Pesca. Con lui il collega Giuseppe Pan.
“Chioggia con la sua tradizione è da sempre la capitale della pesca veneta – spiega Dolfin – con gli Stati Generali lo diventa per la pesca italiana ed è questo il momento migliore per accendere i riflettori sulle problematiche che riguardano il settore. Spiace vedere che alcuni colleghi della minoranza in Regione non perdano occasione, ancora una volta, per la mera polemica sterile, ad esempio paragonando Chioggia a Pontida, quando dovrebbero invece dare un reale contributo sul tema. La pesca ha bisogno dell’aiuto di tutti per risollevarsi, non di attacchi e ciacole urlate che non portano a nulla. Questa occasione, il kick-off day degli Stati generali della pesca, è un prologo dell’appuntamento che si svolgerà dal 3 al 6 maggio tra Chioggia, Caorle, Porto Tolle e Venezia, e non deve diventare megafono di strumentalizzazioni politiche, bensì avviare un percorso sulle principali problematiche del comparto ittico italiano.

“Da mesi il settore è in grave difficoltà, costretto a sempre maggiori sacrifici e adattamenti, come il prolungamento delle giornate di fermo pesca. L’obiettivo, siamo tutti d’accordo, è la tutela ambientale e della risorsa ittica, ma interventi troppo radicali portano a riduzioni drastiche e, se non si corre ai ripari, alla morte del comparto ittico, della pesca e dell’acquacoltura nei nostri mari. Avanti di questo passo si rischia il collasso del sistema pesca nazionale. Occorre dunque fare squadra a livello italiano e portare la nostra voce in Europa, dove oggi gli interessi della pesca italiana non sono adeguatamente tutelati e dobbiamo fare i conti anche con la concorrenza sleale. Infine il Mose  -conclude Dolfin – che alzato in periodi come questo, per più giornate di seguito, impedisce ai pescatori di uscire in barca e lavorare. L’assenza delle conche di navigazione – sottolinea Dolfin – crea problemi a tutte le realtà commerciali; la pesca e il porto, avrebbero dovuto essere già funzionanti ma non è così: ora è urgente attivarne almeno una, su tre bocche di porto, per consentire il passaggio delle navi e delle barche durante l’operatività delle paratoie. Un problema che si conosce da tempo e si aggiunge a tutte le difficoltà che il settore sta già affrontando quest’anno. Mi metto a disposizione, al fianco delle Marinerie, per avviare tavoli e iniziative volte a tutelare la sopravvivenza del settore pesca. E’ questa una battaglia – conclude il capo dipartimento – per salvare le economie venete, che con il pescato vivono e prosperano: enogastronomia, turismo, passando per le nostre tradizioni e cultura”.