Cookie Consent by FreePrivacyPolicy.com
PROGRAMMA POLITICO
Torna alle news
Sponda (ZP): «Insieme all’assessore Corazzari in visita al museo di Bolca, in lizza per diventare patrimonio UNESCO, e al Forte San Briccio: fondamentale sostenere il territorio e aiutare il turismo»
Pubblicato il 24 Maggio 2021

Venezia, 24 maggio 2021 – «Oggi ho avuto l’occasione di tornare ad ammirare, insieme all’assessore regionale Cristiano Corazzari e alle autorità locali, due piccoli tesori del nostro territorio, il Museo dei fossili di Bolca e il Forte San Briccio a Lavagno. Due luoghi storici, da sempre visitati da tutti i bambini del Veneto e non solo, con oltre 22.000 presenze annue per il solo museo di Bolca, che finalmente hanno riaperto le porte dopo un periodo particolarmente difficile per il settore della cultura e del turismo. Un’occasione per tornare a visitare il nostro Veneto che custodisce molti tesori a volte troppo sottovalutati». A dirlo è Alessandra Sponda, consigliere regionale del Gruppo Zaia Presidente.

«Abbiamo anche un motivo in più per ammirare e sostenere questi nostri luoghi del cuore: è prevista infatti a giorni l’ufficializzazione da parte della Commissione interministeriale dell’inserimento del Museo di Bolca, dei Musei civici di Verona e del Museo Paleontologico di Roncà nella lista dei candidati a patrimonio dell’umanità UNESCO. Il nostro patrimonio preistorico, così, si aggiunge alla già lunga lista di beni culturali del Veneto esaminati dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, con il pieno sostegno dell’amministrazione regionale. A concludere questa giornata tra le bellezze del nostro territorio è stata la visita al Forte San Briccio di Lavagno che custodisce la storia della nostra Lessinia, valorizzata dal lavoro dell’associazione All’Ombra del Forte che, da anni, si prende cura della struttura. Un compito prezioso: raccontare e custodire il territorio e le sue bellezze storiche, naturalistiche e culturali è fondamentale sempre, soprattutto in un momento come questo in cui il Veneto, dopo aver lavorato a lungo per rendere i suoi siti sicuri, è di nuovo pronto ad accogliere i visitatori».