Venezia, 10 maggio 2023 – «Inviterò in Consiglio regionale Adriano e Roberta Sabbadin, per mostrare loro l’appoggio a tutte le vittime del terrorismo e ai loro familiari e la nostra vicinanza nella battaglia che hanno deciso di portare avanti presso la Corte europea dei diritti dell’uomo: la Francia non può, per motivi ideologici incomprensibili, ormai superati e condannati dalla Storia, proteggere chi si è macchiato di delitti atroci come l’omicidio. Adriano Sabbadin ha perso il padre Lino per mano dei PAC, i Proletari Armati per il Comunismo, nel 1979. E da quel momento chi ha preso parte all’assalto omicida a Santa Maria di Sala ha trovato rifugio in Francia che, ancora oggi, nonostante le condanne definitive in Italia, si rifiuta di estradare i terroristi. In concomitanza con la Giornata per le vittime del terrorismo e la Giornata dell’Europa 2023, non possiamo dimenticare il dolore, il terrore provocato da personaggi come quelli che la Francia si ostina a difendere». A dirlo è Luciano Sandonà, presidente della Prima commissione consiliare e consigliere regionale Intergruppo Lega – Liga Veneta.
«Le motivazioni della Corte costituzionale francese che, lo scorso marzo, ha rifiutato l’estradizione di dieci terroristi, tra cui Luigi Bergamin che nel 1979 ha partecipato all’assalto omicida contro Lino Sabbadin, sono assurde e al limite del provocatorio nei confronti del nostro Paese e del nostro sistema giudiziario. Le sentenze italiane hanno riconosciuto la loro colpevolezza, ma la Francia si ostina a voler difendere questi assassini perché ormai si sono rifatti una vita. Loro sono andati avanti. Non si può dire altrettanto delle vittime freddate dai PAC. Non è giustizia questa e il comportamento della Francia si può paragonare a quello di uno stato canaglia. La Regione del Veneto è sempre dalla parte delle vittime del terrorismo e per questo chiederò ad Adriano Sabbadin di venire in Consiglio regionale, in rappresentanza di tutti coloro che, uccisi brutalmente, non possono più far sentire la loro voce».