Venezia, 15 febbraio 2022 – «Oltre 2 miliardi di euro a disposizione del Veneto per la politica di coesione economica, sociale e territoriale. A tanto ammontano le risorse complessive che verranno investite nell’ambito del PR FESR e FSE+ e a cui il Consiglio regionale del Veneto ha dato il via libera oggi. Nel dettaglio, parliamo di 2.062.577.018 euro che saranno equamente divise tra PR FESR, il Fondo europeo di sviluppo regionale per lo sviluppo regionale e urbano, e il FSE+, il Fondo sociale europeo per sostenere l’aumento della competitività. Con il voto di oggi la palla torna in mano alla Giunta regionale che presenterà in sede di Commissione Europea quelle che sono le linee programmatiche della Regione e le sfide per il futuro che ci predisponiamo ad affrontare. Un voto, quindi, decisivo ed estremamente soddisfacente che fissa le priorità del Veneto di oggi e gli obiettivi per i prossimi sette anni». Luciano Sandonà (Intergruppo Lega-Liga Veneta), presidente della Prima commissione consiliare, commenta così l’approvazione della Pda Programmazione 2021-2027.
«Spicca subito il consistente aumento delle risorse complessive messe a disposizione per le Politiche di coesione rispetto alla scorsa programmazione. Se nel periodo 2014-2020, tra finanziamento europeo nazionale e regionale i fondi ammontavano a 1.364.342.538 euro, oggi questa cifra è consistentemente cresciuta. È aumentata la quota europea, passata dai 682 milioni del periodo 2014-2020 agli 825 milioni del periodo 2021-2027. Cresce anche la quota della Regione: nella scorsa programmazione il Veneto metteva a disposizione 205 milioni (il 15% del totale), mentre oggi questa cifra sale a 371 milioni (il 18%). Fondi che saranno quindi a disposizione per iniziative all’insegna dell’inclusione sociale, della valorizzazione culturale e turistica, dell’implementazione dell’occupazione, con un occhio di riguardo ai nostri giovani, e della rigenerazione urbana. Un settore, quest’ultimo, che abbraccia diversi ambiti, dal trasporto pubblico alla digitalizzazione. Il tutto in base al principio fondamentale del Do Not Significant Harm: ciò vorrà dire che FESR e FSE+ sosterranno attività che non arrecheranno danni significativi all’ambiente».
Il percorso in Consiglio regionale, sottolinea ancora il presidente della Prima commissione, è iniziato mesi fa. «Già ad ottobre era stata presentata una versione preliminare del documento: tutte le Commissioni consiliari hanno dato il loro significativo apporto, e oggi riconsegniamo nelle mani della Giunta un documento molto ricco. Una volta che la Commissione europea avrà dato il suo via libero alla strutturazione della ripartizione dei fondi, si potrà partire con i bandi veri e propri che, materialmente, porteranno queste cifre in Veneto e che permetteranno alla nostra regione una ulteriore spinta verso il progresso e la sostenibilità sociale, ambientale ed economica».