Venezia, 3 ottobre 2023 – “E’ facile sparare su una struttura che ha visto un incremento sensibile delle richieste a seguito degli avvenimenti mondiali che tutti conosciamo. Più difficile è essere propositivi e collaborativi, lavorare a delle soluzioni concrete”.
Così Sonia Brescacin, presidente della Commissione Sanità in Consiglio regionale, risponde alle accuse del consigliere Zanoni sulla carenza di psichiatri dell’Ulss 2.
“La carenza d’organico è purtroppo un problema nazionale conosciuto, che la Regione del Veneto sta cercando di fronteggiare con le sue forze. L’assenza di specialisti in psichiatria è nota, e ricalca purtroppo una situazione nazionale, prodotta da una programmazione delle specializzazioni che non corrisponde al reale fabbisogno e ai recenti pensionamenti.
Possiamo sempre migliorare l’offerta agli utenti e lo faremo, ma Zanoni, invece di collaborare alla soluzione dei problemi, preferisce sparare a zero sul lavoro della Regione. Eppure, è risaputo che i tassi di incidenza dei disturbi psichiatrici negli ultimi due anni sono aumentati, in media del 30%, e si è abbassata l’età dei primi accessi in tutti i servizi territoriali. Il collega forse dimentica anche i numeri delle prese in carico in Veneto. Nel 2022 sono stati seguiti 69.590 utenti, in aumento rispetto al 2021, quando erano 67.000. Le difficoltà esistono, inutile negarlo, e sono dovute principalmente alla carenza di personale. È su questo fronte che stiamo lavorando, ed è questo il motivo per cui la salute mentale è al centro della programmazione e dell’attività socio-sanitaria veneta.
Mancano le specializzazioni, ed oggi paghiamo un conto salato, quello lasciato dai governi precedenti nel tagliare le risorse. La Regione del Veneto ha compensato con interventi propri questa mancanza di fondi, investendo nel solo 2022 ben 9,3 milioni per il sistema della semi residenzialità, e 6,7 milioni nel 2023 per l’assunzione di personale per i Dipartimenti di Salute Mentale, come psicologi, TerP, educatori professionali e assistenti sociali.
Non è la prima volta che Zanoni lamenta la situazione, ma non l’ho mai sentito proporre delle soluzioni concrete o che lontanamente si avvicinino alle migliorie che già abbiamo portato nella programmazione regionale. E continuare a criticare, senza portare un aiuto o possibili soluzioni, significa anche sminuire il lavoro dei professionisti che assistono i nostri pazienti e non informare correttamente i cittadini su ciò che si sta facendo”.