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Rigo (LV): «Preoccupante il progetto di una grande discarica di scarti di auto in una zona dalle eccellenze enogastronomiche. Urgente ripensare le politiche ambientali dell’UE»
Pubblicato il 29 Gennaio 2021

Venezia, 29 gennaio 2021 – «Il progetto del Car Fluff che dovrà essere aperto a Sorgà, nel Veronese, sta davvero creando non poche preoccupazioni nei residenti e gli amministratori. Aprire una grande discarica di scarti di auto, con tutti i rischi ambientali che ne deriveranno, in una zona a spiccata vocazione agricola, dove vengono coltivate eccellenze agroalimentari come il riso IGP e il radicchio IGP, non sembra una scelta molto lungimirante. Il progetto è ancora in fase di pre-istruttoria negli uffici della Regione del Veneto: i tecnici stanno ancora esaminando la regolarità dei documenti presentati. Come amministratori regionali, sarà nostra premura monitorare la questione per verificarne gli impatti sulla viabilità e sull’equilibrio ambientale della zona che preoccupa cittadini, amministratori, agricoltori e associazioni venatorie che vivono ogni giorno questo territorio. È però urgente anche ragionare in prospettiva sulle modalità di smaltimento dei veicoli ormai obsoleti, anche in funzione delle stringenti politiche ambientali dell’Unione Europea in materia di diesel Euro 4 che potrebbero avere profondi impatti sullo smaltimento di veicoli». A dirlo è Filippo Rigo, consigliere regionale del Gruppo Liga Veneta per Salvini Premier.

«Al momento l’Unione Europea ha sospeso l’obbligo di dismettere tutti i diesel euro 4 – precisa Rigo -, ma la questione è solamente rimandata. Dover adempiere a questa imposizione provocherebbe un enorme danno economico per le famiglie, costrette a dismettere e cambiare auto a favore di un veicolo più moderno. L’Ue dovrebbe anche considerare le conseguenze delle proprie politiche ecologiche. La dismissione di quasi un terzo del parco auto nazionale andrebbe attentamente valutata anche in relazione alle ricadute sull’intero e già provato sistema di gestione dei rifiuti di origine produttiva. In particolare, il fabbisogno di smaltimento dei residui dalla lavorazione del Car Fluff comporterebbe l’immancabile ricerca di nuove aree di discariche. E questo comporterebbe un rischio di ulteriore consumo di suolo, considerata l’attuale carenza di offerta di smaltimento, e un concreto pericolo per la salute pubblica. Ancora una volta Bruxelles si dimostra troppo lontana dalla vita reale dei cittadini».