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Riaperture – Villanova (ZP) e Pan (LV): “Il Veneto ha bisogno del turismo, il ministro Speranza decida sui dati e non ci condanni a una stagione di fallimenti”
Pubblicato il 22 Aprile 2021

Venezia, 22 aprile 2021 – “Non sappiamo cosa succederà tra quindici giorni, figuriamoci da qui a fine luglio: perché dunque imporre un coprifuoco per altri 90 giorni? Questa scelta è buona soltanto per aumentare la rabbia delle categorie economiche, già disperate per un blocco che si trascina da oltre un anno. Il Veneto, senza turismo, soffoca”.
Intervengono con queste parole i capigruppo in Consiglio regionale della Lista Zaia Presidente, Alberto Villanova, e Liga Veneta per Salvini premier, Giuseppe Pan, nel commentare la decisione del Governo di confermare il coprifuoco fino alle ore 22 anche nei mesi estivi, fino a fine luglio.
“La situazione economica è drammatica e la annunciata riapertura del 26 Aprile era una data attesa e vissuta con speranza da tutti gli operatori delle attività produttive come un segno di ripartenza e ripresa dopo tanta sofferenza”.
“Il Veneto è la prima regione turistica d’Italia con i suoi 70milioni di visitatori – proseguono i consiglieri – ma sarà difficile che questa estate arrivino quelli stranieri per le vacanze, dato che nelle vicine Grecia e Croazia non vi sono misure così stringenti sulla libertà di movimento e coprifuoco serale”.
“E’ di fatto impensabile – proseguono i capigruppo – consentire una ripartenza turistica degna di questo nome imponendo una quarantena ai villeggianti e il rientro a casa per chi va al mare entro le 22”.
“Qui in Veneto – aggiungono Villanova e Pan – significa cancellare il turismo e il problema si fa davvero preoccupante. Le scelte su come far ripartire un Paese come l’Italia non possono basarsi sullo stato d’animo del Ministro Speranza: vista la vicenda del report dell’Oms, infatti, il livello di suscettibilità è troppo alto per gestire situazioni così complesse da cui dipende il futuro degli italiani”.
“Le decisioni strategiche, come queste – concludono i consiglieri – devono essere avvallate dai dati epidemiologici, altrimenti dopo il dramma dei morti per Covid, vivremo la tragedia delle persone morte per la fame e delle aziende fallite”.