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Raggi cosmici, Sandonà (Lega – Liga Veneta): “I raggi cosmici, un aiuto in agricoltura per individuare l’umidità e l’acqua nei terreni e anche nella prevenzione delle frane e dei terreni fragili”.
Pubblicato il 6 Giugno 2023

Venezia, 6 giugno 2023 – “L’innovazione è di casa nel Veneto. La tecnologia che utilizza la fisica nucleare per il controllo idrico e la gestione dell’acqua sul territorio è stata sperimentata nella nostra regione del Veneto e da qui parte una sfida a livello mondiale soprattutto in campo agricolo e di risparmio di acqua”. A spiegarlo è il Presidente della prima Commissione e consigliere regionale di Lega – LV, Luciano Sandonà che ha presentato a Palazzo Ferro Fini l’équipe dell’Università di Padova, dipartimento di Fisica e Astronomia, guidata dal professor Luca Stevanato il progetto per trovare l’acqua nei terreni, verificare perdite idriche da acquedotti, controllare umidità e flusso delle acque sotterranee grazie ai raggi cosmici. Insomma, la tecnologia “made in Veneto” ha fatto passi da gigante, passando dal radbomante che cercava l’acqua con il bastone alla ricerca che utilizza la fisica nucleare per misurare l’acqua presente nei terreni. La ricerca del fisico nucleare Luca Stevanato dell’Università di Padova sta avendo successo a livello mondiale e può essere un valido aiuto per l’agricoltura, permettendo di evitare allagamenti di campi con conseguente marcimento delle coltivazioni o per contro asfissia delle piante a causa della poca acqua. “Un modo per regolare anche l’attività dei campi seguendo proprio con certezza scientifica la presenza di acqua. Interessante anche la possibilità di monitorare e mappare le perdite sotterrane degli acquedotti in brevissimo tempo con gli strumenti che catturano i raggi cosmici quando invece, con gli strumenti attuali ci si impiegherebbero mesi se non anni in aree particolarmente vaste” prosegue il consigliere regionale di Lega – LV, Luciano Sandonà. Il progetto, in sintesi, riguarda la nuova modalità di misurare la quantità d’acqua presente nel terreno utilizzando i raggi cosmici, utile per fronteggiare i periodi di siccità, con applicazioni ad esempio in agricoltura. In particolare, detto progetto consente di annaffiare il terreno solo laddove il quantitativo d’acqua risulti inferiore a determinati limiti, permettendo risparmi di risorse preziose. La tecnica inoltre è applicabile per quanto concerne l’analisi dei rischi di incendi nonché dei rischi di smottamento dei terreni. La misurazione avviene attraverso una sonda in grado di rilevare: umidità del suolo; contenuto di acqua nella biomassa; contenuto di acqua nella neve.” Un’idea, una start up partita come Università di Padova e che sta ottenendo un notevole interesse anche al di fuori dei confini nazionali. Con questi strumenti ci può essere anche un notevole risparmio di tempo e denaro nell’individuare perdite d’acqua sotto le strade e fragilità dei terreni” conclude il Presidente della Prima commissione consiliare, di Lega – LV, Luciano Sandonà.