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Pesca, Dolfin (Lega – LV): “Piano d’azione UE: nuove difficoltà per le nostre attività, a rischio la nostra tradizione enogastronomica. Daremo battaglia”
Pubblicato il 23 Febbraio 2023

Venezia, 23 febbraio 2023 – “Un nuovo giro di vite che mette in difficoltà la pesca italiana. Il rischio è la cancellazione, per impossibilità di lavorare, di intere filiere ittiche made in Italy, e il tutto a tutto vantaggio delle importazioni di quei paesi fuori dall’Europa che già pescano nel Mediterraneo senza rispettare le nostre stesse regole sulla sostenibilità. Questo rischia di cambiare anche le nostre tradizioni enogastronomiche e cancellare le nostre abitudini alimentare, perché sulle nostre tavole avremo sempre più pesce d’importazione”.

E’ arrabbiato il consigliere regionale dell’Intergruppo Lega – Liga Veneta, Marco Dolfin, capo Dipartimento Pesca per il partito in Veneto.

“La Commissione Europea – spiega il consigliere – ha pubblicato il piano d’azione che dovrebbe proteggere e ripristinare gli ecosistemi marini per una pesca sostenibile e resiliente, una comunicazione sulla transizione energetica della pesca e dell’acquacoltura e la valutazione sull’implementazione della Politica Comune sulla Pesca e l’Organizzazione comune dei mercati dall’ultima riforma del 2013. Un Piano che invece di avviare interventi efficaci contro le maggiori minacce per i mari, dall’inquinamento al riscaldamento degli oceani e cambiamenti climatici, penalizza ulteriormente la pesca a strascico che Italia rappresenta il 20% della flotta”.

“Il Piano infatti, chiede agli Stati membri di adottare misure contro gli attrezzi da fondo. Per l’Italia – afferma Dolfin – il divieto di pesca a strascico nelle aree marine protette c’era già, ma l’Europa vuole aumentare ancor più i divieti, aumentando gli spazi soggetti a protezione, così da lasciare sempre meno margine alla pesca professionale. Daremo battaglia con i nostri europarlamentari, in primis Rosanna Conte che si è già attivata a riguardo.

L’Ue sta penalizzando sempre più la pesca a strascico, che già sta vivendo in questi anni numerosissime difficoltà. Un settore che in Italia rappresenta il 20% della flotta, garantendo l’80% della produzione”.