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Nuovo regolamento Dop e Igp, Villanova: “Una battaglia storica della Lega Veneta, stop al Prošek e alle imitazioni del nostro agroalimentare”  
Pubblicato il 29 Febbraio 2024

 Venezia, 29 febbraio 2024 – L’approvazione del nuovo regolamento per DOP e IGP rende onore ad una storica battaglia della Lega veneta per la difesa dei prodotti, delle tradizioni e dei territori. Lo afferma Alberto Villanova, presidente dell’intergruppo Lega -Liga Veneta in Consiglio regionale, a seguito dell’approvazione da parte del Parlamento europeo del nuovo Regolamento sulle Indicazioni Geografiche per prodotti agro-alimentari, vini e bevande. Regolamento che entrerà in vigore nella prima metà di aprile.

“Il voto favorevole del Parlamento europeo –esordisce Villanova– è un riconoscimento alle battaglie della Lega che da sempre si batte in Europa per la tutela dei prodotti riconosciuti con marchio DOP e IGP. Questo è un risultato epocale che permetterà di valorizzare un settore strategico per l’Italia e ancora di più per il nostro Veneto”.

“La nostra Regione –continua il capogruppo leghista– è prima in Italia per la tutela dei prodotti a marchio DOP e IGP, con un valore economico prodotto pari a 4,84 miliardi di euro, generato dalle 89 filiere del cibo e del vino. Questo in primis significa investire nella tutela del consumatore finale, con prodotti sempre più di qualità e sistemi di agricoltura sostenibili. Ma non è solo questo, basti pensare al fenomeno Prosecco che è stato in grado di unire tutela del territorio con il marchio UNESCO, produzione vitivinicola e turismo: un vero e proprio volano per l’economia veneta.

Siamo soddisfatti soprattutto perché questo nuovo regolamento mette fine ai marchi identici o evocativi come il Prošek, che molti danni stanno creando al nostro sistema agroalimentare italiano e veneto. Una battaglia da sempre portata avanti con determinazione e vigore dalla nostra Regione, in primis dal presidente Zaia al quale va riconosciuto gran parte di questo storico risultato.

Riuscire ad incidere su queste scelte, significa garantire trasparenza e qualità al consumatore finale. Inoltre, ci permette di tutelare e garantire la continuità aziendale di tante piccole attività che sono il cuore pulsante del nostro agroalimentare. Questo regolamento è il risultato di una battaglia identitaria per mantenere il legame tra la terra e l’origine del prodotto tutelato, cosa purtroppo non scontata per chi ci governa in Europa” conclude Villanova.