Cookie Consent by FreePrivacyPolicy.com
PROGRAMMA POLITICO
Torna alle news
Mozione per liberare Marco Zennaro, Pan (LV): “Il pathos della sinistra nel prodigarsi per la liberazione di Zaki non c’è nei confronti di altri nostri connazionali rinchiusi nelle carceri estere”
Pubblicato il 25 Maggio 2021

“Vi sono oltre 2.000 italiani rinchiusi nelle carceri esteri ma non vedo lo stesso pathos da parte della sinistra del prodigarsi per la loro liberazione”.

Così il capogruppo di Liga Veneta per Salvini premier, Giuseppe Pan, interviene in aula durante la discussione sulla mozione presentata dalle opposizioni che impegna la giunta regionale a farsi portavoce al Governo italiano “per una rapida e positiva risoluzione della controversia – spiega il capogruppo – che vede il nostro connazionale Marco Zennaro detenuto in condizioni disumane, in modo che venga rimpatriato al più presto”.

“Non vedo lo stesso pathos della sinistra nei confronti di altri nostri connazionali rinchiusi nelle carcere all’estero, per vari motivi. Oggi ad esempio ho depositato una mozione per adottare tutte le azioni necessarie alla liberazione di Marco Zennaro, imprenditore e dirigente del Venezia Rugby, persona stimata che ho conosciuto e sta subendo una prigionia disumana, come riportato dai quotidiani di oggi”.

“Marco Zennaro va riportato a casa al più presto, si intraprendano tutte le strade possibili per riportarlo al casa, prima che sia tardi”. La mozione del capogruppo impegna la giunta regionale a farsi portavoce al Governo italiano “per una rapida e positiva risoluzione della controversia – aggiunge il Pan – in modo che venga rimpatriato al più presto”.

Marco Zennaro è detenuto dal primo aprile in un carcere del Sudan. “La sua azienda – ricorda Pan – che ha sede a Venezia, opera in Sudan da un quarto di secolo e l’attività legata ai trasformatori elettrici fu avviata dal padre in terra africana”.

La mozione depositata oggi sarà discussa in Consiglio regionale nei prossimi giorni.

“L’azienda di Zennaro – si legge nel testo della mozione – avrebbe fornito una grossa partita di trasformatori acquistati dal distributore e intermediario sudanese dell’azienda veneziana, Ayman Gallabi, e destinati all’azienda elettrica del Paese. Il cliente avrebbe fatto testare il prodotto dai tecnici dei laboratori di un’azienda locale, concorrente di quella veneziana. Secondo loro, i trasformatori non rispettavano gli standard necessari”. E ancora: “arrivato in loco si è sentito contestare la fornitura – si legge nella mozione – sulla base di un’analisi di laboratorio effettuata da una ditta concorrente. Zennaro giustamente ha replicato di affidarsi ad un soggetto neutrale per un giudizio super parters. Per tutta risposta è stato denunciato e arrestato per frode”.

“Marco Zennaro è rinchiuso in una cella con altri 30 detenuti ad una temperatura infernale – riprende il capogruppo – dove dorme per terra insieme ad altri detenuti, con seri problemi igienico-sanitari e costantemente vessato dal punto di vista psicologico. Dal 1 aprile ha ricevuto 58 visite consolari dal personale dell’Ambasciata, che proseguono tuttora, ma è notizia di oggi che Marco si è lasciato andare, rifiuta il cibo che gli viene portato. Bisogna muoversi in fretta – conclude Pan – non si può aspettare altro tempo e vanno adottate tutte le misure necessarie alla sua liberazione”.