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Maltempo, Pan (Lega – LV): “Il Veneto colpito resiste grazie alle opere dell’amministrazione Zaia, mentre l’UE pensa a lasciar scorrere i fiumi”
Pubblicato il 29 Febbraio 2024

Venezia, 29 febbraio 2024 – “Il Veneto colpito dalla pioggia non affonda ma resiste, grazie a bacini ed argini, opere realizzate in questi anni dall’amministrazione Zaia. E in tutto questo l’UE impone di lasciar scorrere i fiumi”. Sono le parole di Giuseppe Pan (Intergruppo Lega – Liga Veneta).

“La situazione maltempo è sotto controllo, nonostante la piovosità sia quasi paragonabile a quelli dell’alluvione del 2010. Se oggi però non ci sono gli stessi danni e devastazione di allora, è grazie ai bacini e a tutte le opere di marginamento e contenimento che l’amministrazione Zaia ha messo in campo in questi anni, proteggendo territori che altrimenti, oggi, sarebbero stati a rischio. Un ringraziamento al lavoro e all’impegno dei volontari della protezione Civile.
Tornando alle opere realizzate, grazie al presidente Zaia e all’intervento dei Consorzi di bonifica molti Comuni adesso sono al sicuro: sono stati realizzati 13 bacini dei 23 previsti, e a questi si aggiungono quelli avviati e quelli che a breve saranno completati. Abbiamo investito, in opere di difesa idrogeologica, 3,5 miliardi di euro; negli ultimi tre anni sono stati aperti 2.527 cantieri di difesa del suolo. A tutto questo si aggiungono ben 40 milioni di euro l’anno dedicati alle manutenzioni. Ora ci occorre un altro miliardo di euro per realizzare altre opere di difesa idrogeologica, che di fatto, per noi, sono degli investimenti sulla sicurezza in caso di precipitazioni intense. Le condizioni climatiche stanno cambiando, sono cambiate in questi ultimi decenni, le precipitazioni sono sempre più frequenti e violente, ed è necessario attivarsi per non farsi trovare impreparati, per non mettere a rischio i comuni, i paesi, le persone. Ma mentre noi pensiamo a proteggere le nostre case e i nostri concittadini, con questi importanti investimenti, con queste opere, l’Europa pensa a lasciar scorrere i fiumi, senza considerare che Paesi come l’Italia rischiano di andare sott’acqua. Con l’approvazione della legge sul ripristino della natura si impone agli Stati membri di rinaturalizzare almeno il 30% degli habitat e chi va contro il “precetto verde” rischia grosso. Ancora una volta l’UE dimostra un totale scollegamento dalla realtà, dalle necessità dei territori, non tiene nemmeno conto della pericolosità di quanto sta accadendo, delle variazioni temperature e dei modelli meteorologici”.