Venezia, 31 luglio 2024 – “Esprimo grande soddisfazione per il licenziamento in quest’aula consiliare veneta, con voto unanime, del progetto di legge che riassume il nuovo regolamento per la tutela della fauna ittica e per la disciplina della pesca nelle acque del lago di Garda. Attraverso di esso, si guarda alla tutela e sostenibilità del grande ambiente lacustre, il quale peraltro insiste in gran parte sul nostro territorio veneto. Il tutto è frutto di una sinergica collaborazione fra Veneto, Lombardia e la Provincia Autonoma di Trento”. Così Marco Andreoli della Lega – Liga Veneta, presidente della III Commissione consiliare (politiche economiche, agricole e per la montagna, forestali, dell’energia e della caccia, e nel caso specifico di questo progetto di legge, di pesca).
“A suo tempo la III Commissione si era espressa con voto unanime dei presenti, sulla proposta di regolamento regionale n. 1 di iniziativa della Giunta regionale “Regolamento per la tutela della fauna ittica e per la disciplina della pesca nelle acque del Lago di Garda”: l’obiettivo era di migliorare e tutelare il sistema pesca nel lago di Garda, in quel preziosissimo ambiente lacustre che insiste in gran parte sul nostro territorio veneto. Il regolamento è stato redatto con l’obiettivo di assicurare un equilibrio dei popolamenti ittici e la valorizzazione delle risorse ittiche. Il tutto per garantire la sostenibilità ambientale della pesca, in particolare quella professionale, sul lago di Garda. Il regolamento è frutto appunto di un complesso confronto con la Regione Lombardia e la Provincia Autonoma di Trento, ognuno con necessità diversificate. È, pertanto, la sintesi di un buon compromesso politico che ha soddisfatto i pescatori ed operatori del lago. L’introduzione di un tesserino, nel regolamento, rappresenta un ottimo passo avanti per la salvaguardia della biodiversità, consentendo di comprendere in modo puntuale le quantità e le specie pescate nel Garda. Inoltre, sono stati ridotti i periodi di pesca per adeguarli alle nuove modalità di riproduzione; modalità, queste ultime, determinatesi in seguito ai cambiamenti climatici che incidono particolarmente sulla salute del lago”, conclude il presidente della III Commissione.