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Istruzione – Zecchinato (Lega-LV): «Una mozione per coniugare la continuità didattica con i bisogni dei docenti»
Pubblicato il 10 Dicembre 2021

Venezia, 10 dicembre 2021 – «Una mozione per impegnare la Giunta regionale a chiedere al Governo che gli insegnanti possano presentare una domanda di assegnazione provvisoria nella provincia di domicilio o in zone limitrofe, per aiutarli a portare avanti la passione e la dedizione per l’insegnamento senza sacrificare la famiglia». Così Marco Zecchinato, consigliere regionale dell’Intergruppo Lega-Liga Veneta, spiega la mozione da lui depositata in Consiglio regionale del Veneto.

«Quello per ottenere un posto di ruolo in una scuola è un percorso lungo e complicato: prima che effettivamente un docente possa avere un posto fisso, passano diversi anni, e spesso gli insegnanti sono costretti a spostarsi molto anche all’interno della stessa regione. È il caso di quei professori che, con l’esaurimento delle Graduatorie provinciali a esaurimento (GAE), verranno immessi in ruolo attraverso lo scorrimento della graduatoria dei concorsi ordinari regionali. Questo farà sì che molti insegnanti dovranno essere costretti a spostarsi anche tra province lontane, con viaggi che richiedono tempi lunghi, a tutto discapito della vita familiare. Pensiamo a chi, magari, ha acquistato una casa a Rovigo, ha un mutuo e dei figli cui badare, e si vede assegnato in zone molto lontane, come la Lessinia. È difficile rinunciare a cuor leggero a un posto ottenuto dopo tanti sacrifici, ma non si può neanche chiedere che un insegnante resti lontano dalla famiglia per ben tre anni, considerando che il decreto legge 73/2021 prevede che i vincitori di concorso sono bloccati sul posto scelto per un triennio. E non si può delegare l’insegnamento a supplenti provvisori: ne andrebbe della continuità dell’istruzione per i ragazzi. Un’istruzione di eccellenza è alla base della cittadinanza, un diritto di tutti i nostri ragazzi: è nostro dovere far sì che possano accedervi, aiutando anche la classe dei docenti, troppo spesso dimenticata e bistrattata».