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Invalsi maturandi, Bet (Lega – LV): “Prove dal 1° marzo, preparazione degli studenti veneti ampiamente sopra la media”
Pubblicato il 29 Febbraio 2024

Venezia, 29 febbraio 2024 – “Partono domani le prove Invalsi dell’anno scolastico 2023-24 per gli studenti dell’ultimo anno delle scuole secondarie di secondo grado. Un appuntamento importante, visto che lo svolgimento delle stesse è requisito di ammissione all’esame di maturità. Le statistiche per Regione delle prove Invalsi dell’anno scolastico 2022-23 mostrano come gli studenti veneti abbiano una preparazione superiore alla media nazionale” con queste parole il consigliere regionale della Lega – Liga Veneta Roberto Bet.

“Nel precedente anno scolastico, ad esempio, nella materia della lingua italiana, gli studenti veneti che superavano il livello base erano un 63%, contro una media nazionale del 51%. In matematica, la media italiana si attesta su un 50% di ragazzi che superano la sufficienza mentre in Veneto siamo sopra il 64% . Idem in inglese: la media nazionale indica che il 54% degli allievi raggiunge il prescritto livello B2 degli standard europei, mentre i veneti vanno ben oltre 64% degli studenti. Dati molto confortanti, se pensiamo che le prove invalsi sono un test comparativo per tutti gli studenti italiani.

A questo proposito, da notare come, a fronte di questi dati, la Regione che registra il più alto numero di diplomati con lode, in percentuale, è la Calabria (6,6%), seguono Puglia (6,3%), Umbria (5%) e Sicilia (4,8%); il Veneto si attesta ad un modesto 2%. Se però confrontiamo questi risultati con gli esiti delle prove Invalsi, c’è qualcosa che non torna: i ragazzi veneti sono mediamente più preparati (dati prove invalsi) mentre i diplomati con i massimi voti sono mediamente la metà di altre regioni.

Un paradosso che dovrebbe far riflettere i contestatori dell’autonomia. Come l’istituto partenopeo Svimez che, da tempo, continua a lamentare una disparità formativa tra le scuole del Nord e del Sud, dimenticandosi però di precisare come nessuna regione ad oggi gode di forme di autonomia differenziata nella organizzazione della scuola. Il problema dei diplomifici di alcune regioni del Sud, ormai, non può più essere nascosto dietro ad una gestione centralista e imparziale della scuola.

Se, quindi, esiste un problema scuola, questo si deve al centralismo, ennesima dimostrazione di inefficienza. Ai nostri ragazzi faccio un in bocca al lupo per le prove invalsi ricordando loro che solo con spirito di sacrificio e impegno nello studio si ottengono i risultati che poi servono nella vita. Al di là dei voti, quello che conta è la preparazione effettiva e su questo i ragazzi veneti hanno sempre dimostrato le loro reali capacità” conclude Bet.