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Immigrazione, Villanova (Lega-LV): «L’Africa in Italia non ci può stare, l’arrivo indiscriminato di migranti non è sostenibile sul nostro territorio. L’Europa si occupi con grande attenzione della situazione in Niger»
Pubblicato il 8 Agosto 2023

Venezia, 8 agosto 2023 – «Se l’Europa non si impegna seriamente per disinnescare la miccia accesa del Niger, la situazione migranti in Italia potrebbe diventare un disastro. Giorno dopo giorno, il contesto si fa sempre più critico. Già al momento per il Veneto non è più sostenibile l’accoglienza di mille migranti alla settimana. Non possiamo chiedere di più ai sindaci e ai cittadini. La soluzione non può essere che una: fermare le partenze della morte. E, in questo senso, il Niger è strategico. L’ho detto e lo ribadisco: non c’è posto in Italia per tutta l’Africa». Alberto Villanova, presidente dell’Intergruppo Lega – Liga Veneta in Consiglio regionale del Veneto, interviene con queste parole in merito alla questione accoglienza e immigrazione.

«L’Unione Europea, nonostante le tante belle parole, sta completamente abbandonando l’Italia al proprio destino. L’Italia è il confine meridionale dell’Unione Europea e, indirettamente, anche della NATO. Non è una questione solo geopolitica, ma anzitutto di sicurezza dei nostri cittadini: ci sono dei limiti che non è tollerabile superare, e ci sarà un punto in cui davvero dovremo fermare le partenze a monte. Quel punto, politico prima ancora che gestionale, è fondamentale per fermare i viaggi della morte e il traffico di esseri umani. La situazione politica in Niger, peraltro, rischia di far esplodere una situazione già drammatica, trasformando il problema in catastrofe. Una guerra civile potrebbe scatenare un dramma umanitario, aprendo un canale pericolosissimo, tanto che gli stessi jihadisti, ora presenti sulla zona, potrebbero prendere il largo verso le nostre coste. L’Europa deve impegnarsi per scongiurare questo rischio: per la sicurezza dei nostri cittadini, per alleggerire la pressione sui nostri Comuni veneti che non riescono a gestire questa situazione».