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Giacomin (Lega – LV): “Veneti nel mondo, approvato il piano triennale degli interventi: particolare attenzione ai giovani e alla loro formazione”
Pubblicato il 22 Novembre 2022

Venezia, 22 novembre 2022 – “Approvato il nuovo piano triennale degli interventi a favore dei Veneti nel mondo, puntiamo a rafforzare i legami tra la nostra regione e le proprie collettività all’estero, non solo per iniziative legate al ricordo della terra d’origine, ma anche in riferimento al fenomeno della nuova emigrazione, soprattutto giovanile, che in questo particolare momento storico sta caratterizzando non solo il Veneto ma l’intero paese.”

Così il consigliere regionale dell’Intergruppo Lega – Liga Veneta, Stefano Giacomin, commenta l’approvazione in aula consiliare del Piano triennale degli interventi a favore dei veneti nel mondo 2022-2024 e la relazione svolta sul triennio 2019-2021, di cui è stato relatore.

“Concluso il triennio 2019-2021, la Giunta regionale, sentita la Consulta dei Veneti nel mondo, ha sottoposto all’approvazione del Consiglio regionale il nuovo piano di massima degli interventi regionali in materia da realizzare nel triennio successivo 2022-2024, contenente gli indirizzi, gli obiettivi e le priorità da perseguire nell’arco temporale di riferimento, per il raggiungimento delle finalità stabilite dalla citata legge regionale. Il contesto di riferimento – prosegue Giacomin – è diverso da quello in cui era stato predisposto il precedente piano triennale. La pandemia ha avuto effetti gravi non solo  sul piano sanitario, ma anche sul piano umano, sociale ed economico, investendo l’intera economia globale, con incidenze diverse tra settori ed aree geografiche. Secondo la Banca Mondiale, la pandemia ha arrestato per la prima volta da oltre vent’anni, il processo di riduzione del numero di persone in povertà estrema. Nell’ultimo periodo tuttavia l’economia italiana, veneta, stanno dando segnali di ripresa, seppur lenta. Un dato che preoccupa e sul quale focalizzarci è quello che riguarda l’occupazione giovanile. Il piano triennale precedente – ricorda il consigliere – aveva recepito i cambiamenti in atto nella società globale e nel mondo dell’emigrazione, iniziando a considerare la creazione di reti e di rapporti attraverso i nostri corregionali che vivono e lavorano all’estero come un’importante risorsa per il futuro sviluppo della Regione. Un’attenzione particolare era stata rivolta ai giovani oriundi, prevedendo la realizzazione di scambi culturali e finanziando corsi di formazione”.

“Il nuovo piano triennale degli interventi a favore dei veneti nel mondo 2022-2024 è stato definito in conformità alle finalità e alle prescrizioni della LR n. 2/2003, nonché alla Legge regionale statutaria 17 aprile 2012, n. 1 “Statuto del Veneto”, che all’art. 1, c. 5, stabilisce che “il Veneto, consapevole della storia comune, mantiene i legami con i veneti nel mondo, favorendo la continuità di rapporto e di pensiero e valorizzando gli scambi e i legami con i Paesi nei quali vivono”.

Tra le priorità da attuare nei prossimi anni rientra senza dubbio anche l’organizzazione annuale degli eventi istituzionali previsti dalla normativa di settore, quali la riunione della Consulta dei veneti nel mondo e l’organizzazione del Meeting del Coordinamento dei giovani veneti ed oriundi veneti. Si tratta di importanti momenti di incontro e confronto tra i veneti e i veneti nel mondo, volti a fornire utili elementi, suggerimenti e valutazioni per la definizione di efficaci politiche a favore delle collettività venete che vivono all’estero.”

“Ricordo che proprio lo scorso settembre – aggiunge Giacomin – si sono svolti la riunione della Consulta dei veneti nel mondo nella quale è emersa con tutta evidenza la forte volontà che venga mantenuto uno stretto rapporto con l’associazionismo dei veneti nel mondo, nonché il Meeting dei giovani che ha messo in risalto la necessità di valorizzare il ruolo delle giovani generazioni che rappresentano il futuro e dimostrano un forte legame con la nostra Regione”.

“Tra gli obiettivi delineati per i prossimi tre anni, particolare importanza assumono quelli legati alla valorizzazione della cultura veneta nel mondo, alla conoscenza e alla promozione del territorio regionale e delle sue eccellenze presso i discendenti dei nostri emigrati, alle iniziative a favore delle migliori intelligenze giovanili, promuovendo percorsi formativi che sappiano coinvolgere i giovani veneti emigrati ed oriundi nei settori più strategici della nostra economia, nella piena consapevolezza che questi interventi possono favorire lo sviluppo di relazioni professionali e commerciali in grado di avere, nei prossimi anni, concrete e positive ricadute sullo sviluppo del territorio regionale”.

“Per coinvolgere le giovani generazioni – aggiunge il consigliere – risulta fondamentale sostenerne interventi formativi, supportarne la qualificazione attraverso sinergie con il mondo universitario, anche in collaborazione con le Aziende regionali per il diritto allo studio universitario, promuovere scambi culturali e interventi di insegnamento sulla storia dell’emigrazione nelle scuole”.

“Gli indirizzi da sviluppare nel prossimo triennio, 2022-2024, si possono così riassumere: “Rafforzare il ruolo dell’associazionismo di settore”, il primo indirizzo, con l’obiettivo di incentivare l’associazionismo come risorsa per lo sviluppo.  Inoltre, investire sui giovani, il secondo indirizzo, protagonisti di una nuova emigrazione, con l’obiettivo di sensibilizzare le giovani generazioni sui temi migratori e avvicinare gli oriundi al “sistema Veneto”. Terzo indirizzo: “Valorizzare il “sistema Veneto”, con l’obiettivo di promuovere all’estero il “sistema Veneto” con azioni coordinate tra i diversi assessorati regionali competenti, anche con il coinvolgimento attivo del mondo dell’associazionismo e del sistema camerale.

Il quarto indirizzo del piano è “La valorizzazione della cultura e delle tradizioni venete nel mondo”; il quinto è “Favorire iniziative per il rientro in Veneto”. Il sesto, infine, è “L’analisi del fenomeno migratorio italiano e veneto”. La memoria storica dell’emigrazione italiana e veneta può contribuire a creare un senso di comune appartenenza e vicinanza tra la Regione e i propri emigrati – conclude Giacomin – per questo si intende sostenere la conoscenza e la diffusione della conoscenza del fenomeno migratorio attraverso azioni mirate”.