Cookie Consent by FreePrivacyPolicy.com
PROGRAMMA POLITICO
Torna alle news
Finco (LV): « Ristorazione pubblica, approvata la mia mozione per chiedere nuove gare d’appalto per le mense di ospedali e RSA e valorizzare i prodotti agricoli a km zero »
Pubblicato il 9 Novembre 2021

Venezia, 9 novembre 2021 – «Il Consiglio regionale oggi ha approvato una mia mozione con cui chiedo alla Giunta regionale di fare in modo che, nei bandi pubblici di ospedali o RSA, sia dato un titolo preferenziale alle aziende che forniscono prodotti alimentari e agroalimentari del territorio. Un ulteriore modo per valorizzare l’immenso patrimonio agroalimentare veneto e, al contempo, migliorare la qualità e la sostenibilità delle mense pubbliche». Nicola Finco, vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto e consigliere regionale del Gruppo Liga Veneta per Salvini premier, commenta con soddisfazione l’approvazione della sua mozione oggi durante la seduta del Consiglio regionale.

«Già nel 2008 una legge regionale, la numero 7, prevedeva un titolo preferenziale per l’assegnazione degli appalti pubblici di servizi o forniture di prodotti alimentari e agroalimentari l’uso di prodotti del territorio. Lo scorso anno, poi, l’introduzione da parte del ministero dell’Ambiente dei Criteri Ambientali Minimi, i requisiti ambientali definiti per le varie fasi del processo di acquisto, ha permesso un ulteriore passo in avanti in questa direzione, indirizzando le procedure degli acquisti pubblici verso una maggiore sostenibilità ambientale. Si tratta, in sostanza, di parametri che permettono di incentivare l’utilizzo di prodotti del territorio nelle mense. Non sempre, però, queste corsie preferenziali sono sufficienti ai produttori locali per avere la meglio, nelle gare pubbliche per la ristorazione e le mense, sopra i grandi colossi. Un punto di partenza per poter valorizzare la nostra ricchezza agroalimentare, con una produzione lorda che vale oltre 6 miliardi di euro l’anno, potrebbe essere proprio l’indizione di nuovi bandi per le mense pubbliche, partendo dalle strutture sanitarie e le case di riposo venete, in cui anche le piccole aziende possano essere competitive contro le grandi imprese della ristorazione».