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Finco (Lega – LV): “Riaprire le sedi giudiziarie soppresse: approvata all’unanimità la risoluzione per migliorare il sistema giustizia nel nostro Paese”
Pubblicato il 27 Settembre 2022

Venezia, 27 settembre 2022 – “Riaprire le sedi giudiziarie soppresse: approvata all’unanimità la risoluzione per ‘riformare la riforma’ del 2012”.
Così il vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto, Nicola Finco, (Intergruppo Lega – Liga Veneta), commenta l’approvazione all’unanimità della risoluzione n.62 di cui è primo firmatario.

“Il Decreto legislativo n. 155 del 2012 aveva soppresso in Italia 31 sedi di tribunale – ricorda Finco – le relative procure della Repubblica e le 220 sezioni distaccate del tribunale. Le conseguenze si sono fatte sentire, e in maniera pesante, anche in Veneto: Bassano del Grappa, Cittadella, Este, Adria, Castelfranco Veneto, Conegliano, Montebelluna, Chioggia, Dolo, Portogruaro, San Donà di Piave, Pieve di Cadore, Legnago, Soave e Schio”.

“Si era pensato di efficientare e migliorare i servizi giudiziari dei territori, ma così non è stato: i servizi non sono assolutamente migliorati, anzi in molte situazioni sono peggiorati. Tanto è vero che fin dall’anno successivo, dal 2013, alcune Regioni, con capofila la Regione Abruzzo assieme al Piemonte, alle Marche, alla Puglia, al Friuli Venezia Giulia, alla Campania, alla Liguria, alla Basilicata, alla Calabria avevano pensato di promuovere un referendum per abrogare proprio quella riforma di geografia giudiziaria. Oggi in Parlamento c’è un testo nato su indicazione di alcune Regioni in cui si chiede di rivedere tale geografia: c’è la volontà di riaprire determinate sedi dei tribunali, ovviamente attraverso una convenzione con le Regioni, trovando un’intesa sia per i costi del personale che delle strutture”.

“Con la riforma del 2012 infatti i problemi non sono stati risolti: non c’è stata riduzione della spesa e i tempi della giustizia sono rimasti gli stessi. Emblematico il caso veneto: il tribunale della Pedemontana, solo per fare un esempio, potrebbe servire 74 comuni e oltre 500.000 abitanti che verrebbero riallocati in un unico foro, mentre oggi sono dispersi tra quelli di Vicenza, Padova e Treviso. Un nuovo presidio che valorizzerebbe anche la “Cittadella della Giustizia” di Bassano, un’opera costata 10 milioni di euro e mai inaugurata. Oggi è uno stabile abbandonato, non si sa a cosa destinarlo. Una situazione purtroppo non isolata in Italia. Quindi auspichiamo che il prossimo Governo, il prossimo Parlamento, voglia riprendere in mano questa partita, per la quale l’Aula del Consiglio regionale del Veneto ha appena approvato la risoluzione”.

“È necessaria una revisione organica della riforma del 2012 – conclude Finco – ora la risoluzione consentirà alla Giunta regionale di farsi parte attiva in questo senso nei confronti del Parlamento, sulla scia delle analoghe proposte di legge già presentate dalle Regioni Abruzzo, Toscana, Sicilia, Marche, Calabria e Campania. Tribunali e uffici dei Pubblici Ministeri vanno riorganizzati, coinvolgendo gli enti locali, gli ordini professionali e le categorie economiche, perché ormai sono sotto gli occhi di tutti i negativi risvolti dovuti alla chiusura di importanti presidi di giustizia”.