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Dolfin (LV): “Risposte e tempi certi sulla crocieristica: si decida a Venezia ciò che è meglio per Venezia”
Pubblicato il 23 Aprile 2021

Venezia, 23 aprile 2021 – “La giunta si faccia portavoce con il governo per una maggiore tutela degli operatori portuali e del settore crocieristico. Le scelte strategiche e politiche sul futuro di Venezia non vengano dettate solo da Roma tralasciando così il parere fondamentale del territorio e degli enti preposti”.

E’ la richiesta del consigliere regionale del gruppo Liga veneta per Salvini Marco Dolfin che oggi ha depositato una mozione dal titolo “Crocieristica a Venezia: non è più tempo di rinvii, a rischio migliaia di posti di lavoro”.

“Venezia e il suo settore turistico erano già in crisi prima dell’attuale emergenza sanitaria – spiega il consigliere veneziano – da quando l’acqua alta eccezionale ha colpito il centro storico e le sue isole il 12 novembre 2019. Le crociere non si vedono da marzo 2020 e gli operatori portuali chiedono a gran voce alle istituzioni delle soluzioni: i lavoratori delle imprese legate al Porto, ma anche dei servizi tecnico-nautici, i portabagagli, i tassisti, gli addetti ai terminal, steward e hostess, cioè chi lavorava direttamente o indirettamente alla stazione marittima vogliono vedere luce sulla stagione crocieristica del 2021. Le hanno provate tutte – spiega il consigliere – dalle manifestazioni alla costituzione di comitati fino alle conferenze stampa per lanciare appelli alle istituzioni: la situazione non si sblocca e si attende di avere aggiornamenti dalla capitale”.

“Gli operatori sono disperati, demotivati, e non possono più attendere – rimarca Dolfin – basti ricordare che con 1.617.945 crocieristi nel 2019, quello di Venezia è uno dei primi Home Port nel Mediterraneo per le crociere. L’industria crocieristica vale il 3% del Pil nazionale, muove un fatturato di 45 miliardi annui e occupa nell’intera filiera oltre 900 mila addetti”.

“A Venezia, secondo home port italiano dopo Civitavecchia – si legge nella mozione – la crocieristica incide per il 20% nel Pil cittadino e genera un impatto economico di 400 milioni e una spesa diretta di passeggeri, equipaggio e navi di 155 milioni di euro, con una spesa pro capite di 426.000 al giorno”.

“In questi giorni ho appreso dagli organi di stampa – prosegue il consigliere regionale – che Ravenna si prepara a diventare un “home port” per il settore crocieristico. Inoltre è stato presentato il bando di gara, nato dalla proposta di Royal Carribean, che mira a trasformare il porto ravennate da semplice “port of call”, cioè uno scalo di passaggio, in vero e proprio capolinea delle navi, dunque porto di imbarco iniziale e sbarco finale delle tratte crocieristiche. Si tratta di un enorme progetto – aggiunge – che promette, nel giro di qualche anno, di moltiplicare l’impatto del turismo crocieristico sul territorio, ponendosi anche come soluzione alternativa ai problemi e polemiche di Venezia legati alle grandi navi. Ravenna, dopo Trieste, potrebbe insomma arrivare a sostituire Venezia, quale porto di riferimento per le crociere nell’Alto Adriatico”.

“Il 21 aprile scorso – ricorda la mozione – la commissione ambiente del Senato ha bloccato lo scavo del canale Vittorio Emanuele III “Questo comporta un notevole rallentamento dei progetti e della ripresa per la crocieristica – aggiunge il consigliere – fondamentale per una veloce ripresa di tutto l’indotto. Infatti dopo sedici mesi di inattività, gli unici numeri che si muovono sono i posti di lavoro che si stanno perdendo. Adesso basta – conclude Dolfin – vogliamo delle risposte, dei tempi certi. Per questo motivo ho depositato la mozione che impegna la giunta regionale a farsi portavoce al Governo, sia per tutelare maggiormente i lavoratori del settore, sia perché è venuto il momento di riappropriarsi del proprio destino: si decida a Venezia ciò che è meglio per Venezia”.