Venezia 4 febbraio 2022 – “Basilica di San Marco: consentire, quanto prima, la ripresa dei lavori per la realizzazione dell’opera di protezione”. Si intitola così la mozione depositata dal consigliere regionale Marco Dolfin (Intergruppo Lega – Liga Veneta) che mira a “Smuovere una situazione di stallo che mette a rischio la Basilica di San Marco – spiega Dolfin – chiedo quindi alla giunta regionale di fasi portavoce al governo per consentire la ripresa dei lavori con urgenza e realizzare l’opera a protezione dell’edificio”.
“La situazione che stiamo vivendo è assurda quanto complessa – commenta Dolfin – sembra un gioco dell’oca infinito, in cui nuovi imprevisti riportano continuamente alla casella di partenza. Venezia e la Basilica sono così ostaggio della burocrazia selvaggia, di mancati pagamenti alle ditte, ritrovamenti archeologici, ritardi e cavilli che ne impediscono la prosecuzione. Il cantiere c’è, ma gli operai non vi lavorano e ad oggi la Basilica va sott’acqua con soli 65 centimetri sopra il livello medio del mare, continuando a subire danni alle sue parti più esposte, dalle colonne in marmo al nartece, con le infiltrazioni saline che provocano distaccamenti e sgretolamenti. Certo vanno ultimate tutte le verifiche archeologiche della Soprintendenza, che proseguono, nella speranza di non incappare in situazioni che rallentino ulteriormente la ripresa dei lavori”.
“Bisogna intervenire con urgenza e sbloccare la situazione per proteggere l’area dagli allagamenti più frequenti, per restaurare la pavimentazione, risanare il sottosuolo. Venezia ha bisogno innanzitutto di rispetto per la propria fragilità e questi ritardi sono irrispettosi e dannosi nei confronti della Basilica di San Marco, emblema di Venezia nel mondo. Le barriere del Mose – prosegue Dolfin – proteggono Venezia dall’acqua alta, ma non possono proteggere la basilica quando ci sono fenomeni di marea limitati: il nartece si trova a circa 65 centimetri, mentre la piazza a 71. Tra l’altro il Mose non può nemmeno essere attivato con queste soglie, perché comporterebbe il blocco di molte attività portuali. E’ stata però progettata una protezione, con una barriera di vetro, per difendere dall’acqua alta la Basilica. Il progetto della Provveditoria di San Marco, lo ricordiamo, ha passato il vaglio della Soprintendenza ai Beni culturali e del Provveditorato alle opere pubbliche: i lavori per la posa delle balaustre attorno alle facciate della Basilica di San Marco sono iniziati ad agosto scorso. Una soluzione concreta che permetterà di scongiurare, grazie anche al Mose, che l’acqua entri nell’area tra la facciata e le navate, dove sono presenti i mosaici”.
“Chiediamo al Governo di sbloccare questa situazione – conclude Dolfin – e velocizzare quanto prima la ripresa dei lavori: ancora una volta Venezia necessità di una giusta e doverosa considerazione, vista la sua specificità e peculiarità. E’ una città unica al mondo ed oggi non la si può ricordare solo per i suoi 1600 anni senza poi tutelarla a dovere: l’opera di protezione della Basilica di San Marco è urgente quanto essenziale per la sua sopravvivenza”.