Venezia, 4 luglio 2022 – «I temi dell’Agenda 2030, ovvero il programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto dagli stati membri dell’ONU nel settembre del 2015 tratta anche di mondo digitale – sostiene il consigliere di Lega – LV, Marco Dolfin a proposito di Open Fiber, in una mozione -. L’Agenda digitale europea ha infatti definito l’obiettivo di connettività entro il 2020 per tutti i cittadini dell’Unione con un target di 30Mbps; questo valore (30Mbps) è la banda minima verso l’utenza per definire il servizio a Banda Ultra Larga (BUL). E ciò nell’ottica di una uguaglianza sociale, di diritto alla salute e all’educazione, di benessere economico, tutela dell’ambiente, innovazione e città sostenibili. Ma per rendere digitale la nostra società si deve anche passare attraverso la posa dei cavi sulle strade››. Il consigliere di Lega – LV lancia l’allarme sul dissesto delle strade dopo la posa dei cavi: ‹‹E’ per concretizzare questo grande progetto che nasce Open Fiber: per realizzare un’infrastruttura di rete a banda ultra larga (BUL) interamente in fibra ottica FTTH (Fiber To The Home) in tutte le regioni italiane, Veneto compreso con tutti i comuni sul nostro territorio. Per contro – sostiene Dolfin -, con l’avanzare della digitalizzazione e di conseguenza dell’escavo della rete stradale comunale, provinciale, regionale italiana, le strade stesse vengono lasciate in condizioni disastrose dopo i lavori per la fibra ottica. Dove le società eseguono gli interventi spesso, non ripristinano correttamente, o in alcuni casi non lo fanno affatto, il manto stradale. ‹‹La conseguenza è la permanenza di buche che, col tempo, diventano sempre più grosse mettendo in pericolo l’incolumità dei cittadini – rileva il consigliere regionale – specialmente di pedoni, ciclisti e motociclisti. Tale situazione determina un attuale pericolo per la pubblica e privata incolumità dei cittadini, esponendo, altresì, l’Ente al rischio di domande risarcitorie ed a responsabilità civili e/o penali per eventuali sinistri; ci sono già diverse procedure di contestazione di lavori eseguiti non a regola d’arte. Manto stradale dissestato, rattoppato con materiale non conforme. A questo si aggiunga anche che arrivano segnalazioni, di cittadini indignati, che lamentano la presenza di buche, quando non di vere e proprie voragini, e di condizioni pessime delle strade, in seguito ai lavori effettuati dalle ditte preposte. Come se nulla fosse, però, le ditte stanno continuando a usare lo stesso materiale e le stesse tipologie di rattoppi stradali››. ‹‹Queste sono cicatrici per la città, che, inevitabilmente, si tradurranno in danni per pedoni e automobilisti e in contenziosi per il Comune – sottolinea Dolfin, lanciando l’allarme su Marghera -. Prendiamo ad esempio Marghera: i lavori per la posa della fibra ottica sulle strade di Marghera, dopo i danni segnalati al manto stradale dai residenti, portano come conseguenza anche un esposto al verde pubblico, alla Soprintendenza e alla Municipalità di Marghera per i lavori mal eseguiti per la posa della fibra sulle strade del quartiere. Inoltre è stata riscontrata una dispersione di rifiuti che risulta essere una mancanza di rispetto per i cittadini e soprusi per il verde a Marghera, anche in aree sottoposte a vincolo paesaggistico da parte della soprintendenza››. Con la mozione su Open Fiber il consigliere Dolfin impegna la giunta a farsi portavoce presso il Governo per capire se è compito delle ditte che eseguono i lavori ripristinare il manto stradale così com’era, invece di limitarsi a ricoprire la striscia d’asfalto tolta con materiale non conforme e non idoneo causando possibili gravi danni ai cittadini e agli Enti.