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Dolfin (Lega – LV): “L’artista Giorgio Bortoli torna a Palazzo Ferro Fini ora che la Torre di luce è esposta a New York”
Pubblicato il 24 Maggio 2023

Venezia, 24 maggio 2023 – “E’ un onore e un piacere essere qui, da dove è partita la scultura e da dove tutto è iniziato molti anni fa”.

Così l’artista veneziano Giorgio Bortoli commenta il suo ritorno a Palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, dove molti anni fa è stata inaugurata la sua opera, la “Torre di luce” che ora è stata esposta e accesa, il 21 maggio, al “Garibaldi Meucci Museum di New York”.

“Lo sculture e artista Giorgio Bortoli – spiega il consigliere regionale Marco Dolfin (Lega -LV) – è tornato dove, molti anni fa, aveva inaugurato la sua opera, e dal Consiglio regionale veneto questa struttura ha toccato varie realtà del nostro territorio regionale. Qualche settimana fa quest’opera è stata inviata a New York dopo una manifestazione a Malcontenta, che ha visto anche la partecipazione del sindaco di Venezia. Oggi la “Torre di luce” si trova al museo Garibaldi Meucci e qualche giorno fa c’è stata l’inaugurazione dell’installazione, un evento che ha visto partecipare anche alcuni ambasciatori e figure rappresentanti del nostro territorio. Ringrazio e mi complimento con Giorgio Bortoli per il suo operato: è un veneziano che ha saputo farsi apprezzare, con la sua arte, non solo nella sua terra, ma anche all’estero, a New York. L’opera è composta di materiali che sottolineano il legame con il territorio”.

L’archiscultura, come venne definita dall’ex rettore dello IUAV di Venezia, Marino Folin, intende evocare il gemellaggio tra le due città ed è alta 12 metri, rappresenta il campanile di San Marco e il grattacielo del Metropolitan Life Tower. Realizzata nel 1999 venne inaugurata proprio a Palazzo Ferro Fini con il patrocinio della Regione del Veneto ed intende evocare il gemellaggio tra le due città caratterizzate dall’acqua, dall’arte e dalla cultura Veneta. Ora la statua è stata collocata proprio nel giardino antistante l’antica dimora dell’inventore Meucci che ospitò l’Eroe dei due Mondi nella città statunitense.

“All’epoca il presidente del Consiglio regionale del Veneto era Enrico Cavaliere – ricorda Bortoli – e da qui l’opera ha fatto varie tappe in Veneto e non solo, passando per la Biennale di Venezia, fino ad arrivare nella grande mela. Sono contento di trovarmi oggi a Palazzo Ferro Fini da dove è partita la scultura, con la sua inaugurazione e da qui, in barca, proprio dal Canal Grande, ha iniziato un percorso itinerante in Biennale e nel Veneto. Ringrazio il consigliere regionale Marco Dolfin che ha seguito le delicate operazioni del suo trasferimento a New York. Ora abbiamo anche lì un pezzettino del Veneto e di Venezia che ci rappresenta. Ringrazio inoltre il Consiglio regionale e la giunta che, non posso dimenticare, mi hanno spinto a realizzare questa struttura composta da materiali del nostro territorio: acciaio e vetro di Murano, alcuni pezzi del vecchio campanile crollato nel 1902, e molti simboli, come l’Angelo del campanile che guarda verso la Statua della Libertà: un dialogo di bellezza e libertà tra le due città d’acqua”.