Venezia, 14 luglio 2023 – “Il Ministero delle Politiche Agricole ci ripensi, quei 9 milioni sono necessari alla realizzazione della barriera anti-cuneo salino, per evitare l’avanzata dell’acqua marina e il rischio desertificazione non solo nei territori tra Padova e Venezia, ma anche in aree che toccano le province di Vicenza e Verona”.
Così Marco Dolfin, consigliere regionale dell’Intergruppo Lega – Liga Veneta.
“Questo stop al finanziamento è un passo indietro del Governo dopo che era stato approvato in Senato l’ordine del giorno per la realizzazione della diga sul fiume Brenta, nel Comune di Chioggia. Parliamo di un progetto già esecutivo dal 2016 e cantierabile. Lo sbarramento anti-cuneo salino sul Brenta è un progetto che interessa quattro province: Venezia, Padova, Vicenza e Verona, la direttrice del Brenta. Un’opera necessaria per mettere in sicurezza dalla desertificazione tutta l’area di produzione del radicchio di Chioggia Igp e in generale delle colture di Chioggia, Cavarzere e della bassa Padovana. Ma non solo, perché la risalita del cuneo salino sul Brenta riguarda anche altri territori veneti perché durante i periodi di magra del Brenta, visto anche il periodo di emergenza idrica, l’acqua marina risale l’asta del fiume e minaccia le colture oltre alle falde superficiali. Ogni ente deve fare la sua parte: il Comune di Chioggia è disponibile, così farà la Regione e ci appelliamo al Governo affinché faccia altrettanto. Quest’opera è quanto mai necessaria, soprattutto per i prossimi anni, per la stessa sopravvivenza delle colture e delle falde. Invitiamo con urgenza a cercare, nelle pieghe del bilancio, queste possibili, importanti, risorse”.