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Defibrillatori, Finco (Lega – LV): “Un progetto di legge per dotare di defibrillatori automatici e semiautomatici esterni anche le pubbliche amministrazioni con meno di quindici dipendenti”
Pubblicato il 18 Novembre 2021

Venezia 18 novembre 2021 – “Ogni anno le vittime di arresto cardiaco sono più di 60mila, il 7% ha meno di 30 anni e il 3,5% meno di 8 anni. Numeri che fanno riflettere ed evidenziano l’importanza della dotazione di strumentazione sanitaria di facile utilizzo che può salvare delle vite. Ho depositato un progetto di legge per promuovere la diffusione dei defibrillatori semiautomatici e automatici esterni, che ha come obiettivo portare questi strumenti in tutte le amministrazioni pubbliche con servizi aperti al pubblico, anche i piccoli municipi con meno di 15 dipendenti”.

Così il vicepresidente del Consiglio regionale, Nicola Finco (Intergruppo Lega – Liga Veneta), spiega: “La legge nazionale n. 116 di recente approvazione, esclude dal programma di diffusione dei defibrillatori, detti anche DAE, gli enti pubblici con meno di quindici dipendenti e privi di servizi aperti al pubblico. Enti che non potranno beneficiare del contributo previsto per l’acquisto di questa strumentazione”.

“Con questo progetto di legge regionale – continua Finco – la Regione Veneto si impegna ad estendere tali forme di diffusione, con un contributo all’acquisto massimo di 1.000 euro per ogni ente richiedente, a prescindere dal numero del personale, purché forniscano servizi aperti al pubblico”.

“E’ necessario – insiste Finco – che l’acquisto della strumentazione sanitaria come quelle previste dalla legge nazionale sia quanto più accessibile a tutti gli enti pubblici territoriali. Anche nei Comuni più piccoli e con meno personale i servizi al pubblico richiamano un rilevante afflusso di persone che, in caso di necessità, possono richiedere attività di primo soccorso”.

La proposta di legge regionale disciplina anche la registrazione dei DAE nelle centrali operative del sistema regionale di emergenza urgenza “118” e prevede l’individuazione di un soggetto responsabile del corretto funzionamento dell’apparecchio e dell’adeguata informazione all’utenza.

“Strumenti che saranno posti in teche esterne alla casa comunale – aggiunge Finco – accessibili all’utenza 24 ore su 24. Si deve considerare che in Veneto vi è un elevato numero di piccoli Comuni che rimarrebbero esclusi dal contributo e quindi dalla possibilità di avere i defibrillatori. Spesso questi Comuni distano anche chilometri dal più vicino ospedale e la presenza di un defibrillatore automatico potrebbe rivelarsi fondamentale nel salvare delle vite”.