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Covid-19 e contact tracing – Villanova (ZP): «I tracciamenti bloccati dal fallimento dell’app Immuni, il PD chieda a chi sa prima di urlare senza criterio. Dopo l’ospedale di Montebelluna, la storia si ripete»
Pubblicato il 4 Marzo 2021

Venezia, 04 marzo 2021 – «E’ evidente che al PD Veneto non è stata sufficiente la figuraccia che hanno rimediato sull’Ospedale di Montebelluna. Perché altrimenti non si spiega come mai il PD oggi si lamenti che il Veneto sia rimasto senza app per i tracciamenti. Forse la consigliera Camani non sa, o non ha letto, che l’App Zero Covid non serviva al tracciamento dei casi, ma per permettere ai pazienti a casa di comunicare più agevolmente con i medici. Il contact tracing era invece l’obiettivo unico dell’app Immuni, voluta dal precedente governo Conte, tanto esaltata e inserita al centro della strategia per il contenimento della pandemia e poi, di fatto, sparita da ogni comunicazione istituzionale e discorso pubblico. Conosciamo tutti i problemi riscontrati da questa app che in pratica non è mai stata davvero integrata nel sistema di prevenzione sanitaria italiano. Il primo DPCM di Mario Draghi ha reinserito l’obbligo per l’operatore sanitario del Dipartimento di prevenzione della azienda sanitaria locale di caricare il codice chiave sul sistema centrale di Immuni in presenza di un caso di positività. Ma allora a che cosa è servito il call center, creato a ottobre per il caricamento dei dati per sgravare gli operatori sanitarie costato al governo 4 milioni di euro?». A dirlo è il capogruppo in Consiglio regionale del Gruppo Zaia Presidente Alberto Villanova.

«Il finanziamento del call center era stato inserito nel decreto di ottobre, per ovviare alla procedura estremamente macchinosa e lenta del caricamento dei dati sul sistema centrale Immuni da parte degli operatori sanitari. Se però il DPCM ha dovuto inserire nuovamente l’obbligo della segnalazione della positività da parte dell’operatore, allora decade l’utilità del call center. Sarà interessante capire come il nuovo governo Draghi e il ministro per l’innovazione Vittorio Colao che già in passato aveva espresso dei dubbi su questo sistema che, almeno nelle intenzioni, avrebbe dovuto essere al centro della strategia di prevenzione e che, invece, si è rivelato del tutto irrilevante nella seconda ondata. Dopo l’Ospedale di Montebelluna, quindi, ora il PD dovrà incassare un’altra brutta figura, questa volta sull’APP. Ancora una volta, però, constatiamo che continua la speculazione politica sulle vite umane. Non appena la situazione sanitaria si scalda e i contagi aumentano, invece di far proposte il Pd si getta a capofitto sulle polemiche».