Venezia 13 gennaio 2021 – “Politicamente tutte le opinioni sono valide e vanno rispettate, ma in campo tecnico bisogna fare molta attenzione: sostituirsi ai tecnici della sanità o considerarsi interpreti non sindacabili delle circolari ministeriali come quella sui test rapidi eticamente e politicamente è un grave errore”. Sonia Brescacin (ZP), presidente della V Commissione consiliare Sanità del Consiglio regionale del veneto, risponde alle “reiterate critiche del Pd veneto che nei fatti smentisce il direttore Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, e la sua circolare con cui si riconosce la validità dei test antigenici rapidi nella definizione di caso Covid-19, nel solco delle indicazioni europee particolare quest’ultimo – spiega Brescacin – nient’affatto marginale. Il Pd veneto vuole smentire anche l’Unione Europea e nazioni come la Germania o la Cina che hanno utilizzato e utilizzano questi strumenti? Ciò che colpisce in questa querelle infondata è l’insistenza con cui il Pd attacca la Sanità veneta, contro la quale è sceso in lotta, una sanità universale, che cura tutti e che non lascia indietro nessuno, che accoglie, e cura al meglio, nei propri ospedali e nelle proprie strutture chiunque abbia bisogno. Per quanto concerne i test rapidi in Parlamento a suo tempo furono presentate, dall’onorevole Marco Marin, interrogazioni sull’affidabilità di dieci milioni di tamponi coreani acquistati dal Commissario per l’Emergenza Covid, Domenico Arcuri e nessuno nel Pd sostenne quell’interrogazione o criticò Arcuri per quell’acquisto. Proprio per evitare di diffondere notizie che possono disorientare i cittadini, il primo a chiedere una presa di posizione chiara da parte del Cts nazionale e dell’Istituto Spallanzani di Roma fu proprio Luca Zaia del quale rilancio una considerazione: da noi non esiste un partito dei tamponi rapidi in lotta con il partito dei tamponi molecolari. Se di lotta si parla, sia solo quella contro il Covid e la sua diffusione, sia la lotta per interrompere la catena del contagio. I tamponi rapidi fatti in Veneto hanno permesso in questi mesi di individuare migliaia di cittadini positivi al Covid-19 e solo questo dovrebbe tacitare qualunque polemica più o meno strumentale. Forse la scienza domani, quando si potrà approfondire la dinamica della Sars-Cov-2, scoprirà che tra i contagiati individuati con i test rapidi c’erano anche dei super diffusori, ma già oggi aver individuato migliaia di positivi e quindi, isolandoli, contribuito a rallentare la trasmissione del virus è un risultato importante, che andrebbe giustamente messo in risalto anziché criticato con l’aggravante del disorientare sempre più i cittadini facendo così il gioco di negazionisti e di quanti sottovalutano ogni forma di prevenzione”.