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Brescacin (Lega-LV): «Per la sanità mentale fondi aggiuntivi a quelli già stanziati precedentemente che permetteranno di attivare nuovi servizi, puntando sul reinserimento lavorativo e sociale»
Pubblicato il 13 Ottobre 2022

Venezia, 13 ottobre 2022 – «Ancora una volta mi sembra che le opposizioni non abbiano colto i contenuti della Delibera di Giunta sui centri diurni per la salute mentale presentati dall’assessore Lanzarin in Commissione. Come spiegato ampiamente nel corso della seduta odierna, una volta approvata la DGR metterà a disposizione dei centri diurni fondi aggiuntivi, presi dal Fondo sanitario regionale, e non da quelli già stanziati per la Salute mentale. Stiamo parlando quindi di soldi in più che permetteranno di ampliare ulteriormente i servizi, e non di spostare risorse già esistenti». A chiarirlo è Sonia Brescacin (Intergruppo Lega-Liga Veneta), presidente della Quinta commissione consiliare.

«Per quanto riguarda il personale, ciò che viene proposto è di valorizzare la figura del Terapista della riabilitazione professionale (TeRP) e dell’educatore socio-sanitario che sono i profili professionali che hanno un più alto budget orario settimanale. Si tratta di una precisa scelta di campo che necessiterà di un impiego di risorse che, come già detto prima, troveranno copertura nel bilancio sanitario regionale e non andranno a erodere le risorse oggi impiegate negli altri servizi della salute mentale. Un altro aspetto importante è che la delibera prevede una quota di posti destinati alla “alta intensità”, quindi con una dotazione strumentale e di personale aggiuntiva».

«Sappiamo bene quanto il tema sia delicato e quanto sia di fondamentale importanza proporre nuove soluzioni per rimuovere il più possibile gli ostacoli per una appagante e serena vita sociale, per questo la delibera punta molto su tre linee di azione per la prevenzione e la riabilitazione. Si prevede uno specifico trattamento dei giovani, con interventi precoci di tipo riabilitativo, molto dettagliati nella delibera; per poi puntare sulla riabilitazione e il reinserimento sociale, lavorativo e familiare dei pazienti con possibilità di recupero, oltre che sul potenziamento delle capacità di vita autonoma e di inclusione territoriale per i pazienti cronici».