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Brescacin (Lega-LV): «Relazione Socio Sanitaria 2022, in Quinta commissione la fotografia della Sanità veneta»
Pubblicato il 1 Settembre 2023

Venezia, 1 settembre 2023 – «Una fotografia dello stato di salute della popolazione del Veneto, con le caratteristiche demografiche, epidemiologiche, socio-sanitarie, e il punto sui servizi offerti, per favorire la trasparenza e la migliore ottimizzazione delle risorse in base a quelle che sono le reali esigenze dei cittadini. Tale è la Relazione Socio Sanitaria della Regione del Veneto riferita al 2022, presentata ieri nel corso della seduta della Quinta commissione consiliare. E quanto emerge è un sistema sanitario in ripresa da quelle che sono state le esigenze create dalla pandemia, con l’avvio di un piano di recupero delle liste d’attesa e con un graduale ritorno alla normalità, pur alla luce delle nuove esigenze emerse nel corso della emergenza pandemica, come una maggiore attenzione al territorio e alla popolazione e, quindi, all’assistenza territoriale, attraverso servizi di prossimità per il cittadino e l’utilizzo di infrastrutture tecnologiche e digitali sempre più efficienti per migliorare la qualità e la tempestività delle cure». Sonia Brescacin, presidente della Quinta commissione consiliare e consigliere regionale dell’Intergruppo Lega – Liga Veneta, presenta così la Relazione Socio Sanitaria illustrata ieri nel corso della seduta.

«Oltre a numerosissimi dati sugli stili di vita della popolazione veneta, la diffusione di malattie, ma anche tassi di natalità o dati sui trapianti, la relazione offre uno spaccato dell’assistenza ai pazienti, da quella domiciliare e diffusa sul territorio a quella ospedaliera. In particolare, emerge che nel corso del 2022 risultano erogati 2.126.861 accessi domiciliari, con 1.773.072 accessi di operatori sanitari di cure domiciliari. Interessante notare come la situazione sia molto diversa in base alle diverse ULSS, e si va da un tasso di accesso per mille residenti di 290,1 dell’ULSS 8 Berica, al 617,4 dell’ULSS 1 Dolomiti. Un dato, per esempio, che sottolinea le diverse necessità della popolazione di una zona montana come quella del Bellunese. Nella relazione è descritta anche la situazione delle cure palliative per adulti e pediatrici: nel 2022 sono stati assistiti in cura palliativa domiciliare 11.642 pazienti oncologici, ai quali sono stati complessivamente erogati 330.297 accessi, di cui 57.466 da parte del medico palliativista. In Veneto nel 2022 erano presenti 25 hospice con 234 posti letto totali, da cui sono stati dimessi 3.729 pazienti. Guardando l’integrazione con l’assistenza domiciliare, si osserva che la percentuale di ricoveri in hospice provenienti dal domicilio con un programma attivo di cure domiciliari riguarda un terzo dei pazienti, nel 4% delle dimissioni il paziente torna a domicilio con un piano di assistenza domiciliare: per l’ULSS 2 Marca Trevigiana, ma soprattutto per l’ULSS 1 Dolomiti, questa proporzione è più rilevante».

«Per quanto riguarda la rete emergenza-urgenza, nell’anno 2022 sono stati effettuati 1.778.817 accessi in Pronto Soccorso. Il volume di attività registrato per il 2022 mostra un aumento degli accessi in Pronto Soccorso rispetto all’anno 2021, pur non raggiungendo ancora i livelli pre-Covid. Per quanto riguarda l’ospedalizzazione generale, dopo la forte contrazione dell’ospedalizzazione nel 2020, in relazione alle misure di contenimento della pandemia, negli anni successivi si è verificata una lenta ripresa, che tuttavia non ha consentito di ritornare ai livelli pre-pandemici: nel 2022 le strutture ospedaliere del Veneto hanno effettuato 595.350 dimissioni, oltre a circa 23.400 dimissioni di neonati non affetti da patologie».

«Nelle strutture ospedaliere del Veneto, il numero di posti letto dedicati ai ricoveri in regime ordinario ammonta nel 2022 a 14.519, dei quali 11.255 nelle strutture pubbliche e 3.264 nelle strutture private/accreditate. In rapporto alla popolazione residente, la dotazione media disponibile è di 3 posti letto per 1.000 abitanti. Negli ultimi tre anni la gestione dei posti letto si è modificata, con l’attivazione di nuovi posti nelle strutture intermedie e la disattivazione di posti nelle Unità Operative di lungodegenza. Un cambiamento dovuto sia alle nuove esigenze della popolazione, sia alle diverse modalità di cure che le più recenti tecniche mediche permettono di offrire. Infine, la relazione dedica una sezione ai tempi di attesa, dopo la sospensione forzata delle attività programmate sia per la specialistica ambulatoriale che per le attività di ricovero a causa della pandemia. Nel 2020 la Regione del Veneto ha approvato il Piano Operativo Regionale per il recupero delle liste di attesa che ha disposto un monitoraggio mensile per ogni Azienda sull’attuazione del Piano stesso al fine di valutare eventuali azioni migliorative indicando la quantità complessiva delle prestazioni che, a seguito della sospensione delle attività ordinaria causata dall’emergenza pandemica, non erano state ancora erogate. Dalle analisi emerge che la percentuale di rispetto dei tempi di attesa per i ricoveri oncologici con classificazione chirurgica si attesta in tutti i mesi 2022 tra l’80 e il 90% (tutte le classi), mentre per i ricoveri non oncologici si mantiene leggermente più bassa ma sempre al di sopra del 80%».