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Brescacin (Lega-LV): “Programmazione e organizzazione della cure in Veneto: la regione conferma tutta la programmazione, avvia cantieri e procede in modo efficace nel rispetto del termine pnrr 2026. 1 miliardo 187 milioni di investimenti complessivi”
Pubblicato il 28 Settembre 2023

Venezia 28 settembre 2023  – “Programmazione e organizzazione della cure nella Regione del Veneto. Oggi in Commissione Sanità l’assessore regionale, Manuela Lanzarin, il Direttore Generale dell’Area Sanità e Sociale, dott. Massimo Annicchiarico, e l’Ing. Paolo Fattori, Direttore della Direzione edilizia ospedaliera, hanno illustrato lo stato di attuazione del Pnnr, missione Salute, e il DM 77 per l’assistenza territoriale. La Regione del Veneto conferma tutta la programmazione approvata a fine 2021, non riduce nulla, si attesta sui target massimi (e non quelli minimi) previsti dal Piano Operativo per quanto riguarda le Case della Comunità, le Centrali Operative Territoriali (COT), gli Ospedali di Comunità, l’Assistenza Domiciliare Integrata, la digitalizzazione, gli interventi antisismici agli ospedali, etc.

Queste le parole della Presidente della Commissione Sanità, Sonia Brescacin (Intergruppo Lega – Liga Veneta), a margine della V Commissione.

“Molti contratti per la realizzazione di Case della Comunità e di Ospedali di Comunità sono già stati sottoscritti nonostante le difficoltà registrate a causa dell’aumento dei costi delle materie prime e dei lavori, e questo grazie al fatto che la Regione ha garantito tutte le coperture finanziarie necessarie. Questa operazione permetterà di rispettare a pieno il cronoprogramma che ci porterà al 2026. Addirittura, su alcuni fronti, la nostra Regione è anche in anticipo”.

“Ci troviamo davanti ad una riorganizzazione della rete sanitaria, ospedaliera e  territoriale in cui l’offerta dei servizi ruota attorno alla persona e garantirà per ciascun bacino di riferimento la possibilità di erogare servizi in modo flessibile e con un maggior grado di ‘personalizzazione’. Il tutto grazie alle innovazioni cliniche, tecniche e tecnologiche che consentiranno di prevedere percorsi in rete, rispondenti ai bisogni del singolo cittadino, secondo il criterio di un servizio personalizzato ed efficace, nei luoghi di maggior prossimità del paziente e del suo contesto familiare.

Se parliamo di numeri, partendo dalle Case della Comunità, il Piano Operativo Regionale ne prevede 95 (lo Stato assegnava un target minimo  di 91 CdC e un target massimo di 95: la Regione Veneto conferma il target massimo di 95 Case della comunità).

Entro il 30 settembre 2023 (dopodomani) La Regione Veneto raggiungerà il target del 95% di contratti sottoscritti con le imprese. E se si pensa che il target nazionale prevede come scadenza la data del 31 dicembre 2023, si può dire che la nostra amministrazione regionale abbia bruciato le tappe e sia in largo anticipo”.

“In merito alle Centrali Operative Territoriali (COT) – prosegue la Presidente – al 30 giugno 2023 è stato rispettato il target di sottoscrizione di tutti i contratti per realizzare le 49 COT previste. La Regione ha garantito la copertura finanziaria complessiva, grazie a risorse del PNRR e anche del fondo sanitario regionale, e questo ha permesso di sottoscrivere tutti i contratti, rispettare il target e proseguire con la realizzazione.

Per quanto riguarda gli Ospedali di comunità (OdC), si è mantenuto il numero massimo possibile, 35 (il target minino era 30 e quello massimo era 35 CdC; la Regione, anche qui, ha scelto il target massimo). Anche in questo caso si prevede di realizzare la totalità della programmazione grazie a finanziamenti PNRR, fondi del SSR e del GSE per l’efficientamento energetico. Ad oggi ci attestiamo all’87% di lavori e servizi consegnati, per il 3% i lavori sono già terminati.

Sul fronte dell’assistenza domiciliare integrata (ADI), il Veneto, di fatto, ha già raggiunto il target che l’Europa ha assegnato all’Italia, che riguarda il 10% degli over 65 anni. Lo Stato deve rispettare il target del 10% degli over 65 anni entro il 2026, essendoci regioni che partono da percentuali del 2% e 3% di popolazione attualmente assistita (regioni che peraltro stanno chiedendo al governo di poter procrastinare il raggiungimento di tale obiettivo rispetto alla scadenza del 2026 posta dall’Europa). Così, lo Stato ha chiesto al Veneto di alzare il proprio target al 10,9% per aiutare le altre regioni.

Oggi il Veneto, bisogna evidenziarlo, è al 9,7%.

Importante anche sottolineare, in tema di ADI, che considerato il divario nel raggiungimento degli obiettivi da parte delle diverse Regioni, il Veneto in più occasioni ha chiesto di garantire che le risorse non utilizzate da chi non riesce a raggiunge i propri obiettivi vengano ridistribuite in misura proporzionale a chi va oltre il proprio target, come nel nostro caso. Il Veneto è in fase avanzata anche sul fronte degli infermieri di famiglia, dove non solo ha individuato la figura ma ne ha anche previsto l’organizzazione della formazione.

E’ quindi una grande soddisfazione – conclude Brescacin – poter dire che la nostra regione sta facendo da apripista in questa partita che mette al centro le esigenze, odierne e future, dei nostri cittadini. Abbiamo 1 miliardo e 187 milioni di investimenti complessivi”.