Venezia, 4 maggio 2023 – «Standardizzare e uniformare sul territorio, attraverso una programmazione intercomunale, i servizi sociali attraverso un soggetto unico dotato di personalità giuridica, con un’organizzazione propria e un bilancio autonomo. È questa la prossima sfida della Regione del Veneto, e proprio per affrontare questa sfida nascono i nuovi ATS, gli Ambiti Territoriali Sociali che saranno il punto di riferimento della programmazione, della pianificazione, del coordinamento locale e della gestione della funzione socioassistenziale». Sono le parole della Consigliera Sonia Brescacin (Lega-LV), a margine dei lavori odierni della Commissione sociosanitaria dell’Assemblea legislativa veneta da lei presieduta, alla quale ha partecipato l’Assessore regionale di comparto Manuela Lanzarin, e che presentava all’ordine del giorno l’illustrazione del Disegno di legge n. 200, di iniziativa della Giunta regionale, sull’assetto organizzativo e pianificatorio degli interventi e servizi sociali.
«Gli ATS saranno funzionali a una nuova strategia – spiega la Presidente Brescacin – destinata ad abbracciare un’area più vasta rispetto a quella comunale: serviranno una programmazione intercomunale e una pianificazione associata, e la Regione sarà a fianco delle amministrazioni comunali che saranno dotate di una struttura sovracomunale forte in grado di affrontare e gestire le nuove sfide, promuovendo una visione condivisa e omogenea nell’adozione di strategie di prevenzione, promozione e sviluppo di un dato territorio, in dialogo con tutti gli altri attori che operano nella comunità, ETS e privato sociale».
«Se da un lato – prosegue Brescacin – gli ATS rappresentano il punto di riferimento per la realizzazione dei LEPS, i Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali che rappresentano gli interventi che lo Stato assicura a livello nazionale per garantire qualità della vita, pari opportunità, non discriminazione, prevenzione, eliminazione o riduzione delle condizioni di svantaggio e di vulnerabilità, dall’altro gli stessi ATS costituiscono un’opportunità: la gestione associata degli Ambiti rappresenta infatti anche la condizione per accedere a finanziamenti europei, nazionali e regionali, molti dei quali strutturali e non più legati esclusivamente all’area della povertà».
«La riformulazione dell’assetto sociale del Veneto e la pianificazione intercomunale – conclude Brescacin – costituiscono un elemento di estrema novità, funzionale al superamento delle difficoltà legate alla frammentazione di servizi di cui i comuni sono titolari e che rimarranno protagonisti e partecipi del cambiamento, una rivoluzione che ha un obiettivo preciso: quello di continuare a fornire servizi di altissimo livello e prestazioni di eccellenza ai cittadini veneti».