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Brescacin (Lega-LV): «Invecchiamento attivo, oltre 60mila persone coinvolte in questi anni con progetti per migliorare benessere, salute e partecipazione. La relazione sui suoi progetti in Quinta commissione»
Pubblicato il 13 Ottobre 2023

Venezia, 13 ottobre 2023 – «Essere parte attiva della società, mantenendo la vitalità, la serenità e la salute, eliminando così notevoli costi sociali e diventando una fondamentale risorsa per la comunità. È lo scopo della legge per la promozione e la valorizzazione dell’Invecchiamento Attivo che, a distanza di sei anni dalla sua approvazione, nel 2017, continua a finanziare decine e decine di progetti a favore dei nostri anziani. Ieri in Quinta commissione è stata presentato dall’assessore Manuela Lanzarin il resoconto sull’attuazione della legge, occasione per fare il punto sui progetti finanziati e i cittadini coinvolti. Nel solo 2023, sono stati 25 i progetti finanziati dalla Regione che ha investito un milione di euro, coinvolgendo oltre 12.100 persone. E questo è stato possibile grazie a un grande lavoro di squadra che ha coinvolto diverse Istituzioni, ma anche il privato accreditato, il mondo del no profit del volontariato e del terzo settore». Ad anticiparlo è Sonia Brescacin, presidente della Quinta commissione consiliare e consigliere regionale dell’Intergruppo Lega – Liga Veneta.

«Come già detto, infatti – prosegue Brescacin -, la legge è nata per inserire le persone anziane nella comunità e valorizzare il loro ruolo come risorsa, evitandone l’isolamento. Quello dell’invecchiamento attivo come processo che promuove la continua capacità del soggetto di esprimere la propria identità e ridefinire il proprio progetto di vita con azioni volte a ottimizzare il benessere, la salute, la sicurezza e la partecipazione ad attività sociali, economiche, culturali e spirituali, è un percorso iniziato nel 2018. Da allora sono stati finanziati, con oltre 6 milioni e 100mila euro, 200 progetti che hanno favorito la vita autonoma degli anziani, attraverso l’accrescimento della salute e del benessere, la partecipazione attiva e la formazione, che hanno coinvolto quasi 61mila persone. Per esempio, la formazione non è solo quella che vede gli anziani come studenti, ma anche quella che li vede nel ruolo di formatore ed educatore di soggetti più giovani, mettendo così la propria esperienza, il proprio bagaglio culturale, a disposizione della comunità, delle scuole, dei quartieri».

«I finanziamenti per le attività per l’invecchiamento attivo – conclude Brescacin – rientrano negli stanziamenti della programmazione europea, quindi nell’FSE 2021/2027. La Regione del Veneto, infine, sta già predisponendo i bandi per il prossimo anno: il progetto, quindi, proseguirà, coinvolgendo sempre più persone e crescendo sempre di più».