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Brescacin (LEGA-LV): «Carenza medici, la Regione pone rimedio a errori commessi da altri. Le opposizioni continuano a imputare all’amministrazione responsabilità altrui»
Pubblicato il 29 Novembre 2022

Venezia, 29 novembre 2022 – «Il Centro sinistra è stato al governo con Prodi, Monti, Letta, Renzi, Conte, Draghi. Una lunga esperienza che dovrebbe sapere che è il governo a occuparsi di programmare l’accesso ai corsi di Medicina. Eppure fa comodo fare lo scarica barile su un governo insediato da poche settimane e su un’amministrazione regionale che nulla può su questa questione, così come sul blocco del turnover dei medici, imposto dal Governo nel 2005. È proprio in questo che bisogna cercare le cause della carenza dei medici: è per questo che oggi abbiamo più medici in pensione che specialisti. La Regione ha fatto tutto il possibile: al Pd ricordo, per esempio, che inviammo al ministro Speranza un documento, approvato da tutte le Regioni, con una serie di proposte di misure legislative urgenti e indifferibili necessarie per affrontare le criticità in questione. Stiamo ancora aspettando risposta. Non ci nascondiamo quando si tratta di nostre responsabilità, ma non possiamo addossarci la colpa di errori altrui». Sonia Brescacin, consigliere regionale dell’Intergruppo Lega-Liga Veneta e presidente della Quinta commissione consiliare, risponde agli attacchi delle minoranze.

«Proprio oggi la Regione ha approvato un nuovo bando per la formazione di medici di Medicina generale, anche se manca il riparto tra le regioni, grazie a fondi di cui disponiamo per la nostra gestione oculata delle risorse. Ha poi avviato accordi tra università venete e università di Pavia per l’assunzione di specializzandi, o ancora corsi di formazione delle professioni sanitarie infermieristiche. Ripeto, la Regione può rispondere per quanto riguarda le sue competenze. Ma ci sono aspetti in cui la responsabilità è nazionale: e purtroppo è proprio qui che si accumulano, da anni e anni, tutti quei ritardi, quella erronea programmazione, quelle decisioni sbagliate che hanno portato alla situazione odierna. Ricordo che solo nel 2019 è stato sbloccato il turnover e sono stati aumentati i numeri delle borse di studio per le specializzazioni. Purtroppo, però, per formare uno specialista ci vogliono 4 o 5 anni, per cui dobbiamo ancora aspettare per vedere gli effetti di queste decisioni. Nel frattempo, scontiamo decisioni sbagliate prese da altri, e rimediamo a errori non commessi da noi».