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Brescacin (Lega-LV): «Recupero liste d’attesa, i dati dimostrano lo sforzo organizzativo della Regione. Essenziale puntare su medicina territoriale e su una nuova programmazione dell’accesso alle professioni sanitarie»
Pubblicato il 23 Febbraio 2023

 Venezia, 23 febbraio 2023 – «I dati sul recupero delle prestazioni in lista di attesa presentati oggi dall’assessore Lanzarin dimostrano il grande impegno e sforzo organizzativo della Regione del Veneto e di tutto il personale sanitario. L’essersi dati per il recupero un orizzonte temporale così limitato, di un anno, a fronte di un’emergenza sanitaria che ha costretto le nostre strutture a virare sulla lotta al virus, mette in evidenza le capacità dell’amministrazione regionale nella programmazione delle prestazioni. C’è ancora molto da fare a livello nazionale per implementare la macchina nazionale, prima fra tutte la compensazione della carenza di personale sanitario, ma anche lo sviluppo della medicina territoriale, primo vero filtro per evitare il sovraccarico delle strutture ospedaliere. Un percorso che la Regione del Veneto ha intrapreso fin dagli anni Settanta, con la sinergia tra sistema sanitario e sistema sociale che la caratterizza, e che sta portando avanti con la programmazione della nuova organizzazione territoriale a seguito dell’approvazione del DM 77 e della riforma legata al PNRR». Sonia Brescacin, consigliere regionale dell’Intergruppo Lega – Liga Veneta e presidente della Quinta commissione consiliare, commenta l’audizione dell’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin in merito all’abbattimento delle liste di attesa delle prestazioni sanitarie.

«I numeri del recupero delle prestazioni sono noti – aggiunge il presidente della Commissione Sanità -: recupero dell’83 per cento delle prestazioni sanitarie programmabili, del 100% dell’attività specialistica ambulatoriale, del 90% nella chirurgia ambulatoriale, del 97% nello screening. Risultati importanti ottenuti nonostante le purtroppo ben conosciute problematiche legate al personale sanitario, medici o infermieri. La dimensione di questi dati permette quindi di apprezzare ulteriormente lo sforzo organizzativo, l’impegno delle persone che lavorano per il bene dei pazienti e l’utilizzo virtuoso delle risorse messe a disposizione. Parallelamente a un aumento del personale sanitario, possibile in prospettiva anche grazie a un ampliamento dei posti nelle facoltà di Medicina e Infermieristica, è fondamentale continuare a puntare sullo sviluppo della medicina territoriale: la presa in carico sul territorio dei pazienti, seguiti da una rete di professionisti facenti capo al distretto, permetterà sempre di più di sgravare le strutture ospedaliere della pressione derivata dal trattamento degli acuti, facilitando così la programmazione delle prestazioni. La Regione sta andando proprio in questa direzione, e questo ci permette di guardare al futuro con una rinnovata soddisfazione ed entusiasmo nel procedere con il nostro lavoro».