Venezia, 20 dicembre 2021 – «Ancora una volta, i numeri vengono forzati dal Pd per il semplice gusto di fare polemiche. È possibile che dopo più di un anno i colleghi di minoranza non abbiano ancora capito che sono le stesse direttive ministeriali che prevedono post letto in terapia intensiva attivabili solo in caso di bisogno? Perché quindi continuano a utilizzare percentuali che, di fatto, non sono veritiere? Continuano a chiedere alla Regione maggior personale, senza però ricordarsi che è la programmazione ministeriale ad aver provocato una carenza di medici e infermieri. Ma evidentemente per loro sono solo dettagli, l’importante è trovare appigli per provocare e attaccare l’amministrazione regionale, poco importa se questi appigli siano effettivamente privi di fondamento». Sonia Brescacin (Intergruppo Lega-Liga Veneta), presidente della Quinta commissione consiliare Sanità, interviene con queste parole sulla questione del monitoraggio delle terapie intensive.
«Anche se lo negano, non siamo assolutamente nella stessa situazione di un anno fa – prosegue la consigliera -: i dati dei contagi sono alti, questo è vero, ma grazie anche a una macchina in grado di processare anche 100mila tamponi al giorno, ben sopra il doppio dei test fatti lo scorso anno di questo periodo, e ben sopra i valori registrati dalle altre regioni. Un tracciamento che ci permette di mantenere alto il contact tracing e che, per contro, tiene impegnato giorno e notte il personale sanitario, già messo a dura prova dopo quasi due anni di fatica. Se a questo si aggiunge che molti medici sono impegnati sul fronte delle vaccinazioni, capiamo perché il personale ospedaliero è sotto pressione. Nonostante quello che affermano le opposizioni, la situazione è ben diversa da quella del dicembre 2020. Questo non significa che non dobbiamo tenere alta l’attenzione, né che non dobbiamo continuare a dare il massimo per potenziare la sanità. Ma di certo non possiamo accettare che venga detto che la Regione non ha fatto nulla fino ad oggi, perché la realtà dei fatti, e dei numeri, dimostra il contrario. Ultimo provvedimento, solo in ordine temporale, è stato quello di aver anticipato le restrizioni della zona gialla, imponendo l’obbligo di utilizzo di mascherina anche all’aperto fin da sabato. Una misura forse impopolare, ma presa per il bene dei cittadini. Ma, per chi vuole fare becera polemica, i dati oggettivi non contano: conta solo una distorta interpretazione dei fatti».