Venezia, 14 luglio 2023 – «Più di 3mila persone svantaggiate aiutate attraverso la forma dell’inserimento lavorativo nel solo 2022. Iniziative per la re-inclusione sociale dei detenuti attraverso bandi di cooperazione sociale. Assistenza alle persone con gravi disabilità prive di sostegno familiare. Progetti sperimentali per la semi-residenzialità e l’occupabilità per i disabili. Sono alcuni dei progetti presentati ieri in Quinta commissione nella relazione sulla promozione e lo sviluppo della cooperazione sociale da cui emerge l’attività di controllo regionale sulle cooperative sociali attraverso lo strumento amministrativo dell’Albo Regionale. Una preziosa attività di sostegno alle fasce più delicate dei cittadini». Sonia Brescacin, presidente della Quinta commissione consiliare e consigliere regionale dell’Intergruppo Lega – Liga Veneta, presenta la relazione annuale sulle attività svolte e gli obiettivi conseguiti nell’attuazione della legge regionale per la promozione e lo sviluppo della cooperazione sociale.
«Quello che emerge è una sostanziale tenuta del sistema della cooperazione sociale, nonostante le difficoltà che il settore ha attraversato e sta ancora attraversando per la lunga coda dei disagi legati alla pandemia – continua Brescacin -. A fronte di 28 cancellazioni di coop dall’Albo, infatti, si contano 20 nuove iscrizioni. Ma dalla relazione emerge come queste nuove iscrizioni siano di maggiore “qualità”. Molte cooperative si sono infatti ingrandite e, grazie a una buona organizzazione, sono riuscite a fare rete e a offrire maggiori servizi. C’è poi un doveroso passaggio sulla coprogettazione: la Regione del Veneto ha iniziato a sperimentarla negli ultimi due anni grazie ad Azienda Zero che sta accompagnando le ULSS in una nuova forma di organizzazione che mette in rete il settore pubblico con quello del privato sociale, riuscendo così a canalizzare anche maggiori finanziamenti. Nei prossimi mesi fondamentale sarà proseguire nella promozione degli Ambiti Territoriali Sociali (ATS) e, dunque, nel riordino dell’assetto organizzativo e istituzionale degli interventi e servizi sociali. Gli ATS diventeranno fulcro della programmazione, pianificazione, coordinamento e gestione della funzione socio-assistenziale, il punto di riferimento per gestire le azioni di contrasto alle condizioni di disagio e di esclusione sociale e del lavoro. Una nuova organizzazione, quindi, che permetterà di valorizzare quel piccolo esercito del bene rappresentato dal mondo del volontariato e della solidarietà che caratterizza il Veneto».