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Brescacin (Lega-LV): «Gli acquisti centralizzati in sanità sono imposti dalla legge, e il Crav opera con efficienza. Le minoranze sembrano averlo dimenticato»
Pubblicato il 30 Settembre 2022

Venezia, 30 settembre 2022 – «Curioso come solo ieri le colleghe di minoranza ci abbiano chiesto di rimandare il voto sulla rendicontazione di Azienda Zero, per poterla studiare meglio, e oggi escano con un comunicato di critica. In meno di 24 ore hanno studiato, approfondito e criticato il dossier presentato dal direttore Toniolo. La fretta deve essere stata una cattiva consigliera, perché mostrano di non sapere che è la legge nazionale a prevedere che gli acquisti centralizzati siano effettuati da un soggetto aggregatore, il CRAV- Centrale Regionale Acquisti per la Regione del Veneto. E che questi acquisti sono fatti con coscienza ed efficienza, come dimostrano non solo i numeri del risparmio di Azienda Zero presentati ieri in Quinta commissione. Nel 2021, inoltre, il Crav veneto ha ottenuto il più alto contributo nazionale dedicato ai soggetti aggregatori, 623mila euro. Più alto di tutte le altre regioni come Emilia-Romagna, Lombardia, Friuli che hanno strutture simili. E questo proprio in baso alla sua efficienza valutata da un soggetto terzo e super partes. Nonostante questo, però, le minoranze si ostinano a non voler riconoscere come questa struttura abbia non solo facilitato la vita e le procedure di acquisto e concorsuali della sanità veneta, permettendo un risparmio di 289,6 milioni nell’esercizio 2021. Ma suggeriscono anche di ripensare la riforma di Azienda Zero. Siamo al paradosso». Sonia Brescacin, consigliere regionale Intergruppo Lega-Liga Veneta e presidente della Quinta commissione consiliare, risponde così alle colleghe del PD.

«Per voler attaccare un sistema regionale efficiente si ritrovano a mettere in discussione ciò che la legge nazionale da tanti anni prevede. Una legge che pone i suoi fondamenti nella necessità di coordinare al meglio gli acquisti, il reclutamento di personale, la spesa, massimizzando le risorse e permettendo così di offrire la migliore assistenza sanitaria possibile ai pazienti veneto e non. La riforma di Azienda Zero non solo ha promesso di omogenizzare le cure su tutto il territorio regionale, ma anche di svolgere un maggior controllo sull’azione amministrativa e di coordinare gli acquisti, evitando così sprechi e ritardi. Un’unica regia, per un’unica sanità. Questa procedura di centralizzazione, del resto, non è una novità. Da anni su tutto il territorio nazionale le pubbliche amministrazioni sono chiamate ad acquistare in modo centralizzato. Non ho mai sentito le colleghe criticare quanto stabilito dal PNRR per la Sanità, che pure fino ad ora è stata guidata da un loro ministro. Eppure il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza obbliga di acquistare le apparecchiature mediche, stabilendone in modo rigido le caratteristiche, attraverso piattaforme tipo Consip. Eppure alle opposizioni questo sistema non piace. Curioso che vogliano l’autonomia solo là dove la legge dica espressamente il contrario. Ci riserveremo, a questo punto, di tornare in Commissione e spiegare loro nuovamente cosa la legge ci permette o meno di fare».