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Brescacin-Cecchetto (Lega-LV): «Commissione d’inchiesta Covid-19, due anni di lavoro ma per le opposizioni la sentenza era già stata scritta. Il Consiglio Regionale non è un’aula di tribunale»
Pubblicato il 21 Marzo 2023

Venezia, 21 marzo 2023 – «Un conto è accertare, anche se a due anni distanza, le cause che hanno influito sull’andamento della pandemia in Veneto.  Un conto è emettere già una sentenza politica prima ancora di discutere sui dati. Noi abbiamo svolto il nostro impegno nel rispetto del mandato di questa Commissione, qualcun altro invece ha sempre e solo cercato di utilizzare questa Commissione come una occasione per distorcere i fatti con l’intento di aprire un tavolo di imputati. Il loro scopo non era comprendere, ma far confessare una fantomatica colpa. Il Consiglio Regionale non è un’aula di tribunale: i Veneti ricordano bene lo sforzo immane del nostro personale medico, l’impegno della Regione e del nostro Presidente Zaia in primis. E sanno benissimo dove sta la verità».

Così commentano, al termine della seduta dedicata a presentare al Consiglio le relazioni finali prodotte alla chiusura della Commissione d’inchiesta, il segretario e il vicepresidente Sonia Brescacin e Milena Cecchetto (Intergruppo Lega-Liga Veneta).

«La ricerca di verità è un’operazione sempre giusta e alla quale questa maggioranza di Governo regionale non ha inteso sottrarsi. Le opposizioni avrebbero potuto scrivere la loro relazione prima del termine dei lavori, già nel maggio del 2021, quando hanno sollevato i dubbi sulla gestione della pandemia da parte della Regione del Veneto. I 21 mesi di lavoro, le 13 sedute pubbliche, le 71 persone audite, le centinaia di pagine di dati non hanno spostato le loro tesi di un punto. Quello che hanno fatto è stato infarcire la loro relazione preconfezionata con stralci di verbali delle audizioni, aggiungendo poi commenti gratuiti e puramente politici, senza nessun dato a sostegno delle loro critiche. E invece è evidente a tutti, tranne forse a qualche senatore a Roma, come la Regione del Veneto ha fatto il massimo per tutelare la salute e la sicurezza dei Veneti. A distanza di tre anni dall’inizio di una pandemia che ha sconvolto la storia del mondo, possiamo tranquillamente affermare che dal punto di vista medico, gestionale, organizzativo e comunicativo, il Veneto è stato un modello. Molte delle scelte fatte allora a Venezia, dai test rapidi al potenziamento dei posti in terapia intensiva, sono state poi mutuate e replicate a Roma dal Ministro Speranza, dimostrazione come abbiamo operato al meglio e nell’interesse di tutti. I Veneti hanno dovuto fare sforzi enormi, così come il nostro personale medico, al quale va sempre tutto il nostro ringraziamento. Alla fine, però, come sempre, abbiamo vinto anche questa sfida, e Luca Zaia, ancora una volta, ha dimostrato a tutti come si governa una situazione drammatica come questa. Peccato che qualcuno abbia sprecato l’occasione di una Commissione speciale per cercare un po’ di ribalta mediatica. Con oggi lo show, per qualcuno, è finito».