Venezia, 18 marzo 2022 – «Si ripristini la sede di Rovigo dell’Ispettorato del Lavoro, ad oggi accorpata a quella di Ferrara dal gennaio del 2017 dopo una riorganizzazione dei lavoratori. In una mozione depositata in Consiglio regionale del Veneto confluite le esigenze del territorio e di alcuni sindacati». A chiederlo è Simona Bisaglia, consigliere regionale dell’Intergruppo Lega-Liga Veneta e prima firmataria della mozione con cui si vuole impegnare la Giunta regionale del Veneto a farsi portavoce presso i ministeri di riferimento per raggiungere questo obiettivo.
«In tutta Italia esistono solo due casi di sedi dell’Ispettorato a cavallo di due regioni diverse – continua Bisaglia –. E oltretutto in Veneto ogni provincia dispone di una sede propria. La scelta di accorpare la sede di Rovigo a quella della città emiliana è tanto più sorprendente se consideriamo che l’ufficio di Rovigo si è sempre distinto per l’efficacia dell’attività ispettiva, con riguardo a tutti i fenomeni di illegalità nel mercato del lavoro, di tutela dei lavoratori, anche sotto l’aspetto della sicurezza sul lavoro. La scelta appare poi di difficile comprensione anche in considerazione dell’assoluta particolarità del territorio polesano, caratterizzato dalla presenza di realtà produttive assolutamente variegate e distribuite da un punto di vista logistico su un territorio che si estende su 160 KM, in nulla assimilabili alla realtà ferrarese. Inoltre è stato eliminato il protocollo informatico della sede di Rovigo, con la creazione di un unico gestionale facente capo alla sede di Ferrara. Questo ha comportato la revoca della responsabilità della gestione per il referente di Rovigo e il confluire di tutte le pratiche sulla sede di Ferrara, con un carico di lavoro che rischia di diventare insostenibile. Incontrando alcuni rappresentanti sindacali del territorio, mi sono state sottolineate tutte queste problematiche, cui si uniscono anche le preoccupazioni per il futuro lavorativo dei dipendenti rodigini dell’Ispettorato. Per questo chiediamo con forza che Rovigo possa tornare ad avere una sua sede indipendente e operativa sotto tutti gli aspetti».