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Bergamin, Michieletto e Vianello (ZP): “Un criminale in meno a piede libero, ora la sua resa non diventi un pretesto: il conto va pagato tutto”
Pubblicato il 29 Aprile 2021

“Soddisfazione per l’arresto di Luigi Bergamin, dopo tutti questi anni il brigatista si è deciso a costituirsi. Ma si tratta pur sempre di un criminale, che era si dava alla macchia da anni: non si pensi neanche per un secondo che questo possa costituire un motivo per ridurre la pena o essere comprensivi. La Francia ha solo fatto quello che doveva fare anni fa, restituire all’Italia chi si è macchiato di omicidi negli anni di Piombo: questo criminale ora deve vedere solo la cella”.

E’ il commento dei consiglieri regionali di Zaia Presidente, Gabriele Michieletto e Roberta Vianello, dopo aver appreso la notizia che Luigi Bergamin, uno dei 3 ex terroristi rossi in fuga dopo l’ondata di arresti di mercoledì mattina in Francia, si è presentato a palazzo di Giustizia di Parigi assieme al suo avvocato per costituirsi.

“Dopo gli arresti dei sette brigatisti ieri in Francia – continuano i consiglieri – questa è davvero un’ottima notizia. La famiglia del macellaio di Santa Maria di Sala, Lino Sabbadin, ucciso nel 1979 dai Pac, vede finalmente arrestare Bergamin, che è stato anche ideatore dell’omicidio del maresciallo Antonio Santoro. Ora pagherà il suo lungo conto, rimasto aperto per troppo tempo, con la giustizia italiana. Scappato dalle sue responsabilità per tutti questi anni – proseguono Michieletto e Vianello – con la sua detenzione i veneti possono guardare a quella terribile stagione di terrore e morte, pensando che, anche se in ritardo, i colpevoli ora possano pagare il loro conto”.

“Restano ancora in fuga Raffaele Ventura e Maurizio Di Marzio – concludono i consiglieri – auspichiamo abbiano le ore contate, vengano trovati e assicurati alla giustizia il prima possibile. Tutti gli assassini e gli artefici del terrorismo rosso che ha insanguinato la nostra terra devono scontare le colpe per i loro crimini dietro le sbarre”.