Venezia, 23 marzo 2021 – «Secondo la tradizione, il 25 marzo 421 i rappresentanti delle più nobili famiglie di Aquileia, scappati dalle proprie case per fuggire da Attila e rifugiatisi sugli isolotti della laguna veneziana, hanno posato la prima pietra della chiesa di San Giacometto a Rivus Altus, oggi chiamata Rialto, primo nucleo di quella meraviglia che oggi è Venezia. Nonostante alcuni storici contestino questa data, la ricorrenza dei 1600 anni dalla fondazione di Venezia riveste un valore simbolico e storico enorme». Così Giuseppe Pan, capogruppo in Consiglio regionale del Gruppo Liga Veneta per Salvini premier, commenta la ricorrenza del 25 marzo.
«Non importa se si tratti solo di una leggenda: tra il V e il VI secolo, su quegli isolotti abitati da pescatori, si sono comunque poste le basi di una delle più grandi città e civiltà occidentali, culla di innovazione e democrazia che ancora oggi è un caso di studio da parti dei politologi e che ci ha lasciato un immenso tesoro artistico, architettonico e scientifico. Questa ricorrenza merita di essere celebrata nel migliore dei modi, perché nessuna delle eccellenze della Serenissima vada persa. Ho quindi depositato, insieme al collega Alberto Villanova, capogruppo di Zaia Presidente, una mozione per chiedere alla Giunta regionale del Veneto di promuovere la conoscenza della Serenissima e di tutta la sua cultura soprattutto tra i più giovani, pensando magari giornate di formazione, materiale didattico e anche concorsi per coinvolgere i bambini e gli adolescenti, veri eredi delle famiglie “evangeliste” veneziane».
«Per meglio ricordare Venezia – continua Pan -, è fondamentale coinvolgere anche il Comune di Venezia. Abbiamo quindi avviato contatti con il vicesindaco Andrea Tomaello che ha espresso grande soddisfazione per l’attenzione del Consiglio regionale ai più giovani e per la volontà della Regione del Veneto di farsi promotrice e parte integrante delle celebrazioni. Ricordiamo che nei suoi oltre millecento anni di storia, Venezia ha dimostrato di essere una vera anticipatrice della modernità democratica e amministrativa. Secondo lo studioso di scienze politiche inglese Samuel Edward Finer (The History og Government From the Earliest Times), la sapienza e l’originalità delle policies innovative in materia di igiene e salute, lavoro, ricerca scientifica fanno di Venezia un unicum nella storia politica. E non parliamo solo del complesso sistema di governo della città, composto da una serie di assemblee che distribuivano il potere e permetteva di mantenere un sostanziale equilibrio tra le famiglie mercantili. Ma pensiamo anche al sistema sanitario, tema così sensibile visto la situazione che stiamo attraversando. Venezia è la prima città dell’Occidente a fornire alla sua popolazione un sistema medico gratuito: nel 1335 il governo ha iniziato a pagare i salari a 12 chirurghi; nel 1368 ha fondato una Scuola di medicina e emanava generosi annunci per attrarre medici da altri posti. Nel XV secolo nasce il primo modello sanitario dell’epoca moderna istituzionalmente riconosciuto: nel 1485, sotto la pressione della diffusione della peste, viene infatti istituita la figura del Magistrato alla Sanità che ha il compito di vigilare sopra i lazzaretti, gli esteri questuanti, l’infezione meretricia, i cibi e le bevande non sane, la mondezza delle strade e delle cisterne, lo stato dei sepolcri, i medici, i fisici, i chimici. Per non parlare poi della gestione della laguna, con il Magistrato delle Acque. Da una parte collegata all’entroterra e all’Europa, dall’altra sporta verso l’Oriente, Venezia ha esaltato al massimo nell’arte e nella scienza l’apertura mentale che la sua particolare conformazione geografica le ha portato. Oggi noi abbiamo il dovere di far rivivere i fasti della Serenissima e di tramandarli alle giovani generazioni, e questo anniversario è l’occasione ideale per dare alla città la possibilità di una nuova rinascita dopo il periodo buio che stiamo attraversando».